Una bella Lazio che mette a rischio la propria qualificazione nell’ultima mezz’ora finale. E in Europa così come in campionato, è la mezz’ora che vale
“Lazio bella a metà. Una costante di questo inizio di stagione, in campionato quanto in Europa League”
Questa l’amara sintesi della Gazzetta dello Sport nelle pagine interne dell’edizione odierna.
Nella porzione di gioco in cui la Lazio si perde, arrivano inevitabilmente i risultati che non aiutano. Nella sfida contro il Celtic, ieri, i biancocelesti hanno tenuto il campo in maniera ottimale. Controllo del vantaggio e tante occasioni da gol. Ma se da una parte la fortuna non aiuta con Forster che si inventa il miracolo a tempo scaduto su tiro di Cataldi, dall’altra la squadra di Inzaghi resta vittima di una concentrazione a intermittenza.
Gli errori individuali diventano imperdonabili: Correa divora il gol del raddoppio, Immobile e Parolo sprecano il vantaggio dopo il pareggio firmato da Christie. E anche in occasione delle due marcature del Celtic, gli errori sono imperdonabili.
Sul primo gol, nonostante la marcatura a tre su Edouard, l’attaccante scozzese riesce a servire il centrocampista lasciato solo in area di rigore. Sul definitivo 2-1, Julien è lasciato libero di staccare e colpire di testa da calcio d’angolo.
Sotto giudizio anche le scelte operate da Inzaghi in occasione dei cambi. Due su tre tolgono forza offensiva: Lulic per Jony e Cataldi per Caicedo.
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