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Giorgio Chinaglia, il grido di battaglia: rievoca le gesta di Long John

Lazio, i Miti: Giorgio Chinaglia

Questa è la pagina che i tifosi dedicano al leggendario condottiero del ‘74, Giorgio Chinaglia, per rievocare le sue gesta con la maglia della Lazio. Entra anche tu a far parte della sua storia!

Commenta in fondo all’articolo raccontando i ricordi, le emozioni, le giocate e i gol più importanti che ti legano a Long John.

 

 

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Di Brienza Pasquale Luigi
Di Brienza Pasquale Luigi
6 mesi fa

Amici miei Chinaglia e venuto a Padula in ritiro nel 1974 Parliamo di 50 anni fa io avevo 10 anni lui con la sua Porsche bianca ha infiammato Padula………da solo faceva storia …..un tipo geniale eeeee grandissimoooooo grazie Giorgio un abbraccio a tutti voi ……..già allora trascinava e da leader lo stavano a sentire senza fiatare tuttiiiiii

Tony
Tony
1 anno fa

Negli anni 70 avevo la mia camera tappezzata di sue immagini e ascoltavo sempre Battisti con i giardini di marzo.
E’ il ricordo più bello di quegli anni di bambino laziale.

Giorgio chinaglia
Giorgio chinaglia
1 anno fa

Il grido di battaglia….. deve essere Lotito vattene

Ripijamose la Lazio…

Forza Lazio

BRUNO
BRUNO
1 anno fa

La Bandiera……come posso farti capire che cosa è stato Giorgio per un laziale come me del 49……beh in quegli anni andavi allo stadio con la curva sud chiusa e giocavi con il brescia davanti a 2000 ( duemila ) persone scarse ed era tosta con i cugini…Poi un bel giorno andiamo alla stella polare di ostia dove si allenava la Lazio e vediamo questo giovanotto venuto dall’internapoli insieme a Pino Wilson. Mi ricordo che lo guardavamo un pò imbarazzati e curiosi attratti dai suoi modi sgraziati di aggredire il pallone e curiosi della sua mole…..un gladiatore di altri tempi. Poi tutto è svanito quando Giorgio per due volte lascia partire due bordate che vanno sulla traversa che che incomincia a vibrare……Un solo grido Big Johnn….Big johnn ( diventato poi long johnn) Me dispiace solo che non c’era il pupone….non oso pensare che gli avrebbe fatto

Gino5033
Gino5033
1 anno fa

Quando penso a lui mi vengono gli occhi lucidi. E’ stato la Lazio. Io sono del 71 ma è come se lo avessi vissuto perchè la mia famiglia, mio padre i miei zii, i miei cugini (tutti abbondantemente più grandi di me) erano tutti pazzi di lui. Son cresciuto col suo mito e nonostante negli anni 80 la Roma era decisamente più forte di noi io mi vantavo di esser laziale e mi sentivo superiore a loro. Questo mi ha insegnato Giorgione, la consapevolezza di essere diverso dalla massa, di essere speciale, di essere laziale.
Grazie Long John

lamberto francois
lamberto francois
1 anno fa

Unico , indimenticabile , una bandiera , un trascinatore … di una tale Lazialita’ senza rivali…….Quel coraggio di affrontare una curva giallorossa , ove gli veniva lanciato contro di tutto………Uno Scudetto , il nostro primo , ove è stato tra i maggiori artefici , indimenticabile , ripeto , e di una Lazialita’ di cui ha pagato anche con vergognose e vili conseguenze private e famigliari………..

Fausto benotti
Fausto benotti
2 anni fa

Che scalata grande king

Costantino
Costantino
2 anni fa

Immenso

Francesco
Francesco
2 anni fa

Il più grande Laziale rimarrà nella storia e nel mio ❤️ ciao Giorgio.

Aquila 68
Aquila 68
2 anni fa

Per tutti noi nati nella seconda metà degli anni settanta Giorgione era la Lazio, nonostante quella squadra avesse nei suoi ranghi altri uomini eccezionali, per non parlare del mister. Il destino ci è stato, anche tragicamente, avverso, inutile rivangare, meglio tenerci stretti i ricordi importanti. Spiace solo che sia morto da solo, in quel residence in Florida, addirittura da latitante secondo la magistratura italiana alla quale io stesso ora appartengo.Ma si sa, se nasci riommico hai l’immunità diplomatica…

Giovanni mancini
Giovanni mancini
2 anni fa

Lo conobbi al mare ad Anzio, proprio l’estate dello scudetto. Stava con tre amici su una 126 avana che praticamente gli faceva da cappotto. Io ero un bambino di otto anni, da quattro abbonato alla Tevere. Rimasi sbalordito dalla sua altezza, mi sembrava un gigante buono. Mi fece l’autografo sulla tessera di mio padre e la mia da aquilotto…..la tengo nel cuore come il ricordo delle emozioni che mi fece provare da giocatore. Che la terra ti sia lieve Gigante buono!!!

Last edited 2 anni fa by Giovanni mancini
Fabrizio
Fabrizio
2 anni fa

Grande, antiromanista, unico

Alberto
Alberto
2 anni fa

Quando piegò le mani al portiere del Milan Vecchi con una punizione bomba, Giorgione mio

Osvaldo
Osvaldo
2 anni fa
Reply to  Alberto

Pierangelo Belli subì la lussazione del mignolo su quella punizione e venne sostituito dopo il gol

Osvaldo
Osvaldo
2 anni fa
Reply to  Osvaldo

rimpiazzato ovviamente da William Vecchi

Ruggero
Ruggero
1 anno fa
Reply to  Osvaldo

Giusto,io c’ero e quasi Chiarugi rimette a posto tutto……era il Campionato 72/73

lamberto
lamberto
1 anno fa
Reply to  Ruggero

Ah ” Rugge’ ” te ricordo l’acqua che veniva giu’ dal cielo e che avemo preso…………indimenticabile la corsa di Giorgio verso la panchina di Maestrelli…….e Rivera che va a protestare verso un signor autoritario arbitro come Lo Bello per il gol annullato per fuori gioco di Chiarugi….( e Rivera ” ciaveva raggione………..) ma noi semo Lazziali , e le cose giuste le riconoscemo……….

Vincenzo
Vincenzo
3 anni fa

Giorgio Chinaglia è la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia carriera professionale. La mia prima partita allo stadio con mio padre, agosto 1969 esordio di Chinaglia, amichevole contro la Fiorentina. Giorgio diventa il mio idolo e guai a chi me lo tocca. È lui che ispira i miei comportamenti. La mia lazialita, il mio odio verso quei brutti colori, contro quei tifosi che minacciano e insultano la signora Connie e che costringono Chinaglia a trasferire la famiglia negli USA. E poi dopo un anno, dopo un Lazio Ascoli, la sua partenza, le mie lacrime. Poi la gioia per il suo ritorno da presidente. La vittoria contro l’Inter, il derby di coppa italia al Flaminio vissuto accanto a Eriksson guardando lui seduto in tribuna. Purtroppo non resterà per molto alla guida della Lazio. Lui rientra negli USA io mi trasferisco in Svezia, team manager del IFK Göteborg. Resto dieci anni via dall’Italia, poi il destino al solito mi fa conoscere finalmente Giorgio. Io esco dalla sede del Milan, da lontano la sua sagoma, è insieme al suo socio Stillitano, devono organizzare il tour precampionato dei rossoneri negli USA. Io sono con Umberto Gandini e Braida. Eravamo diretti al solito bar. Il mio cuore inizia a battere forte, sono emozionato. È lui Chinaglia. Umberto ma è Chinaglia? Si Vincenzo abbiamo una riunione tra qualche minuto. Umberto è l’idolo, l’eroe della mia infanzia e adolescenza. Me lo presenti? ….Giorgio ti presento VM uno degli agenti FIFA con cui lavoriamo. Mi ha appena confessato di essere un tuo grande tifoso è malato di Lazio, Quel sorriso, quell’incrocio di sguardi non lo dimenticherò più, un’emozione immensa. Ci lasciamo i nostri biglietti da visita con la promessa di sentirci presto. Poi lui si trasferisce a Roma con la sua nuova famiglia e io torno in Italia. La prima missione che mi affida Sergio Cragnotti, sistemo Gascoigne ai Rangers e entro nelle sue grazie. Tutti i miei sogni si avverano tranne uno. Giorgio mi chiama tutti i giorni, vuole far parte di quella Lazio. Lui scrive per Il Tempo. Propongo Chinaglia più volte come ambasciatore all’estero, il Bettega, il Facchetti della Lazio. Lo supplico, dico ad Andrea e Massimo Cragnotti di parlare con il padre. Il presidente è perentorio, secondo lui Chinaglia era troppo passionale e impulsivo e avrebbe messo bocca su tante questioni, e poi c’era Zoff come figura importante. Io che ero cresciuto con lui dentro il mio cuore, io proprio io dovevo dirgli che per il momento la porta della Lazio restava chiusa. E non si riapri più. E ancora il destino quel 1 aprile io in viaggio per Miami con la mia famiglia, ci saremmo visti a Neaples per mangiare insieme da Bice. Io atterravo, lui non c’era più. Il viaggio verso Neaoles per il suo funerale, a pochi metri dall’edificio accanto al Cimitero con le lacrime agli occhi giro l’auto e torno a Miami. Il giorno dopo torno a Neaples e visito il posto dove lo hanno momentaneamente sepolto. Le corone di fiori dei Ragazzi del 74, quelle di Milan, Ajax, ManUtd, Cosmos,..ecc.. il mio bacio su quella lastra di marmo bagnata dalle mie lacrime. Mangiamo qualcosa da Bice…ma non c’è Giorgio, c’è Donald Chinaglia uno dei suoi due figli del secondo matrimonio.
Vincenzo Morabito

Aquila 68
Aquila 68
2 anni fa
Reply to  Vincenzo

Sei un grande

Ruggero
Ruggero
3 anni fa

Descrivere in poche parole Giorgio Chinaglia è impossibile, raccontare quello che ha provocato dentro di me difficile, è e sarà sempre il più grande di tutti, ha cambiato la Lazio e l’ha condotta alla Vittoria,.
Lazio le olé lazio le olé Forza Lazio, Lazio le olé….

Simone
Simone
3 anni fa

INDIMENTICABILE!

Simone
Simone
3 anni fa

Mito e Bandiera per Sempre!

diego
diego
3 anni fa

In eterno per noi laziali lui e’ e rimarrà per sempre lui il simbolo della nostra amata lazio!!!

Enzo Gabriele
Enzo Gabriele
3 anni fa

Ho avuto la fortuna di conoscerlo, parlarci per ore ed era prorprio come viene descritto da tutti. Ho ancora la sua maglia originale: quella con il 9, ma senza il cognome sul retro, come si usava all’epoca. Grande Giorgio: persona buona, determinata, affettuosa, valoroso e coraggioso come solo un vero guerriero sa essere!

Fabrix
Fabrix
3 anni fa

Prima partita allo stadio: Lazio-Verona 4-2. Avevo sette anni. Come potrei dimenticare? Gladiatore puro. Decise di andarsene perche’ la Roma degli anni 70 era un casino (forse anche piu’ di oggi). Dobbiamo solo omaggiarlo!

Gianni
Gianni
3 anni fa

Sono della Lazio dalla nascita, anni 50, nel periodo di Chinaglia eravamo tifosi più di Chinaglia che della Lazio, è strano ma è cosi, nessuno ha mai rappresentato la Lazio come lui che neppure era nato a Roma.

Giancarlo
Giancarlo
3 anni fa

Ho visto Chinaglia per la prima volta nel marzo del 70 (Lazio Inter 3-1. Io bambino innamorato dell’Inter dei campioni. Quella partita ha cambiato la mia fede , laziale a vita. Chinaglia giocatore unico, credo che solo chi lo ha visto giocare può capire di cosa parlo.Chinaglia era di più, di più di chi quello che può pensare chi non ha avuto la fortuna di vederlo. Non ci sono simili nel calcio. Se la Lazio vinse lo scudetto il maggior merito è suo. L’abbiamo vissuto troppo poco, a cercato di darci ancora amore e passione ma fare il manager non era il suo forte . A cercato fino alla fine di fare qualcosa alla Lazio, grazie per quello che hai provato a fare.
Grazie per le vittorie e per il coraggio che hai saputo dare a tutti i laziali. Il tuo dito verso là sud ti rappresenta più di tutto. Grazie grazie grazie!

diego
diego
3 anni fa
Reply to  Giancarlo

Quando partiva e se ingobbiva non lo fermava nessuno era un uragano d’impotenza classe forza tecnica..Lo ricordo all Olimpico in diverse partite.

Gaetano
Gaetano
3 anni fa

Vederlo giocare segnare e Gioie ,per lu e per la Lazio

Franco Lucioli
Franco Lucioli
3 anni fa

Un mito che purtroppo ho vissuto troppo poco,avevo appena 9 anni,allo stadio non mi portava nessuno,anche se le partite si vedevano poco bene e i giocatori anche,di lui ricordo maglio i filmati,quando andò magli USA con mio grande dispiacere,con tutte le altre tragedie,non si può non amarlo,lui si ch’è un mito, tornò portando tanta passione anche se fece qualche errore,ma con tanto amore per questa gloriosa maglia,sognava anche l’ennesimo ritorno fidandosi di persone un.po’ oscure,ma ha sempre sbagliato per troppa fede e se ne andò con tanti rimpianti quelli di un uomo vero, dall’altra parte santificano un certo Totti che se ne guarda bene dal rischiare,per la Riomma, gloria a te Giorgio

Francesco
Francesco
4 anni fa

Un mitoche non dimenticherò mai

Roberto Weisz
Roberto Weisz
4 anni fa

Grandissimo trascinatore , il mito di tanti come me

Stefano c.
Stefano c.
4 anni fa

Buongiorno
Che persona sono cresciuto col suo mito. Ricordo di un grande campione. Ho due flash da ricordare il 3-3 a Napoli con tripletta di Giorgio e il secondo tempo di Lazio-Verona (vigilia di Pasqua) dove la squadra che stava perdendo 1-2 Durante L’ intervallo non scese negli spogliatoi aspettando l’avversario e fu Giorgio che spronò tutta la squadra. Un grande

Gian Paolo
Gian Paolo
4 anni fa

Sono diventato laziale con lui. Che possa sorridere insieme al Maestro, per sempre

Vincenzo Morabito
Vincenzo Morabito
4 anni fa

Giorgio rappresenta una parte di me. Idolo della mia adolescenza. La sua figura ha ispirato la mia vita professionale e di adulto. Ci siamo incrociati, lui giovane presidente della Lazio, io all’inizio della mia carrera di agente. Poi gli anni trionfanti della Lazio di Cragnotti, lui cronista io dentro la società al servizio di un grande presidente. Le nostre telefonate quotidiane, il cruccio di non essere riuscito a convincere Cragnotti a dargli un ruolo dentro quella Lazio. Poi le vicissitudini che lo costrinsero a lasciare l’Italia per sempre. Le sofferenze nel suo esilio in Florida. E quel maledetto 1 aprile, io in viaggio per Miami, gli sms all’arrivo, le mie lacrime ininterrotte in fila per il visto di ingresso. Dovevamo incontrarci e invece ho visto la sua tomba con le corone di tanti club e quella dei ragazzi del 74. Stesso carattere, ribelli, non inclini ai compromessi, testardi, inguaribilmente malati di Lazio. Quanto mi manchi Giorgio.

Alessio
Alessio
4 anni fa

Era una meraviglia vederlo partire al calcio d’inizio che tentava ogni volta di superare tutta la squadra avversaria,naturalmente non ha mai segnato così,ma era una specie di invito alla battaglia per tutti i suoi compagni,e poi dopo il rigore con il Foggia che ci diede il primo scudetto ero in curva con mio padre e per la prima volta lo vidi piangere

Giuseppe
Giuseppe
4 anni fa

Non ho potuto vivere le sue gesta direttamente, ma solo tramite i racconti di mio padre. Grande laziale

Stefano Mattaccini
Stefano Mattaccini
4 anni fa

Cosa dire,sono della Lazio grazie a lui, è stato il mio mito

alessandro moscè
alessandro moscè
4 anni fa

A Giorgio Chinaglia gli ho dedicato un libro, quando mi fu vicino nella malattia, tanti anni fa: “Il talento della malattia” edito da Avagliano. Alessandro MOscè

Fabrizio Ricci
Fabrizio Ricci
4 anni fa

L’eroe della mia infanzia ed adolescenza, al quale mi sono ispirato sia nel gioco del calcio ma anche nella vita, come simbolo di coraggio e dell’affermazione del merito contro le prepotenze e le ingiustizie. Potrei scrivere di lui quasi all’infinito, mi limito a dire che per me rimane indimenticabile. Grande LONG JOHN!

giulio cardone
giulio cardone
4 anni fa

con un leader cosi in campo, anche questa lazio potrebbe volare più in alto…trascinatore vero, anche se mio padre, grande laziale, gli preferiva vincenzino d amico…ma a lui piacevano i giocatori di classe, oggi avrebbe molto apprezzato correa e luis alberto…ma senza long john, lo scudetto 74 nn sarebbe mai arrivato…#giorgioneforever

Fabrizio
Fabrizio
3 anni fa
Reply to  giulio cardone

In fondo credo fosse un sognatore il mio rimpianto come giocatore e’ che se ne sia andato troppo presto e da presidente che non sia riuscito a far tornare grande la Lazio. Sicuramente la scoperta di laudrup conferma quanto dici di Giorgio, in merito ai giocatori di classe, peccato non avesse i mezzi o non lo abbiano affiancato quelli che si vociferava lo avrebbero supportato …warner Bros etc…

OTRELBA
OTRELBA
4 anni fa

Chinaglia era il sogno di tutti noi ragazzi (laziali). Volevamo imitarlo, ho imparato i colpi di testa in tuffo e le rovesciate guardandolo, lui che si ingobbiva e partiva trascinandosi dietro le difese avversarie.
Quando iniziava la partita e il calcio d’inizio spettava alla Lazio, lui si presentava sempre al cerchio di centrocampo con un compagno a fianco. Questi batteva, gli passava la palla, e lui partiva in slalom verso la porta avversaria, marcandone due, tre , quattro… cinque e poi quasi sempre riusciva a tirare verso la porta. Questo, nessuno lo ha detto! Era una regola non scritta, la partita iniziava così, lui lo faceva forse per intimidire gli avversari, o per dire ai compagni “guardate come me li bevo questi!”
Chinaglia era la Lazio. A volte discutevamo: se la Lazio vende Giorgione, noi cambiamo squadra! Perché si era tifosi sì della Lazio, ma LA LAZIO ERA CHINAGLIA!

Luca
Luca
4 anni fa

Molto più che una bandiera…

Ste66
Ste66
4 anni fa

Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia

Erasmo
Erasmo
4 anni fa

Long John nel cuore!

GIANNI CARRAZZA
GIANNI CARRAZZA
4 anni fa
Reply to  Erasmo

INDIMENTICABILE IDOLO DEL NOSTRO PRIMO SCUDETTO.UN ATLETA ED UN UOMO STRAORDINARIO CHE HA TRASMESSO LA LAZIALITA’ALL’INTERO MONDO DEL CALCIO.PERCHE’ESSERE LAZIALI NON E’ DA TUTTI,MA SOLO PER GLI ELETTI.

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