Sul litorale di Sabaudia abbiamo incontrato Dino Zoff. Ecco la seconda parte della chiacchierata, su Inzaghi, la Lazio di oggi e la Nazionale.
Dopo i ricordi degli anni sulla panchina e alla presidenza della Lazio – argomento della prima parte della nostra intervista –con Dino Zoff abbiamo parlato del presente biancoceleste. Secondo lui è un vero delitto che la squadra di Inzaghi non sia riuscita in questi anni ad arrivare al quarto posto.
La Lazio di oggi
La squadra oggi ha i numeri per confermarsi e migliorarsi a livelli medio-alti oppure quanto visto negli ultimi anni è il massimo possibile e ci si deve accontentare?
“Non sono d’accordo sull’accontentarsi di livelli medi. La Lazio ha un potenziale considerevole e deve rendere per livelli alti. Magari non vincerà il campionato nei prossimi anni, ma certamente rientrare nell’ambito della Coppa Campioni mi sembra quasi doveroso. Perché quest’anno è stata persa malamente. Come succede spesso a Roma, dopo un paio di grandi partite, con l’Inter a Milano e il derby, per esempio, poi seguono due-tre partite dove si fa un punto solo. Non dico nove, ma ne bastavano 4-5 e sarebbe cambiato tutto. Le potenzialità ci sono. Non so quest’anno i nuovi come renderanno, ma la squadra è buona. È da quarto posto. E deve pensare in questo modo. Il medio-bassa o medio-alta non mi piace”.
Il campionato che verrà sarà comunque difficile, sostiene l’ex mister, molto più che negli anni scorsi. Ma i biancocelesti hanno tutti i numeri per lottare.
“Alcune squadre possono dire la loro lì in alto. Penso all’Inter e al Napoli soprattutto. Forse quest’anno è più difficile, però la potenzialità della Lazio c’è. Io credo che possa fare bene. Deve fare bene. Ha qualità per farlo”.
Inzaghi e il record di panchine
Dino Zoff è tutt’oggi l’allenatore con più presenze ufficiali sulla panchina della Lazio: ben 202. Inzaghi, a quota 156, tra campionato e coppe già quest’anno potrebbe superarlo.
Inzaghi potrà essere a lungo l’allenatore della Lazio? Si immagina per lui una carriera alla Wenger o Ferguson?
“È difficile. Non tanto per Inzaghi in sé, ma perché proprio la figura del manager all’inglese è difficile in Italia. Persino Allegri, dopo tutto quello che ha vinto, non è stato confermato. Però è innegabile che abbia fatto bene e che possa dare continuità al suo lavoro. Credo che stia già dando il suo contributo ed è importante per la Lazio. Conosce anche l’ambiente e i giocatori, quindi penso che farà bene fino in fondo”.
La Nazionale e Immobile
Questo è l’anno che porterà ad Euro2020. La Nazionale viene da un periodo non positivo, ma con Mancini ci sono segnali di rinascita. Tra gli azzurri però chi sembra non riuscire ad esprimersi al meglio è il bomber della Lazio Ciro Immobile.
La prospettiva degli Europei può essere uno sprone in più per Immobile per fare ancora meglio di quanto messo in mostra fin ora, magari replicando l’annata strepitosa di due stagioni fa?
“Parlando in generale della Nazionale, secondo me può fare molto bene. Ci sono ottimi giovani che sono venuti fuori, in campo europeo secondo me possiamo temere 2-3 squadre. Con tutte le altre ce la giochiamo. Quindi sotto questo aspetto sono molto fiducioso che si possa fare bene”.
“Immobile certamente deve pensare di fare come due anni fa. Però bisogna vedere la visione dell’allenatore, come percepisce le prestazioni in campo, come intende giocare. In questo ambito entrano in gioco anche componenti tattiche”.
La Serie A che verrà
In chiusura, un pronostico sulla prossima Serie A, sul quale, però, Zoff non si sbilancia più di tanto.
Quale sarà la squadra rivelazione quest’anno e quale invece potrebbe deludere?
“È difficile così su due piedi un’analisi. Anche perché ho visto pochissimo di precampionato e calciomercato. Molte squadre sono alla ricerca di un ultimo colpo per completare le rose. Vedi per esempio la Roma. Non lo so chi potrà far bene o male. Certo si parte con la Juventus davanti a tutti. Oltre ad aver già vinto, ha investito e potrebbe ancora comprare. Direi che partono con la responsabilità di vincere. Poi bisogna aspettarsi qualcosa dall’Inter perché Conte è uno tosto, capace di dare un tema alla propria squadra. Il Napoli è sempre buono e poi vengono due tre squadre, tra cui la Lazio. La Roma non si sa, il Milan anche. La lotta è molto aperta”.
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Grande Dino !!!
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