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Il Codice etico della Lazio, che cos’è e cosa prevede?

Lazio tifosi stadio

La Lazio ha annunciato che applicherà il proprio Codice etico di condotta, dopo il procedimento aperto dalla Uefa sulla gara con il Rennes: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, cosa prevede e quali sono le eventuali sanzioni

C’è un passaggio, nel comunicato con cui la Lazio ha dato seguito all’apertura del procedimento Uefa, che nomina un oggetto avvolto ancora da un certo mistero: il Codice etico.

Un documento probabilmente poco conosciuto a livello nazionale, ma che riguarda chiunque acquisti un titolo (biglietti e abbonamenti) per assistere alle partite o comunque acceda allo stadio. Non a casa, la denominazione completa recita “Codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche”.

Nella nota di martedì, il club biancoceleste informava di aver ricevuto dalla Uefa – in relazione all’ultima gara di Europa League con il Rennes – “una contestazione relativa al comportamento di alcuni tifosi responsabili di avere posto in essere atti definiti razzisti” e che avrebbe provveduto a “difendere la propria reputazione e tradizione”, attivando con immediatezza “le iniziative finalizzate alla individuazione dei responsabili”.

È qui che entra in gioco il codice etico, che la Lazio annuncia di voler applicare “in maniera rigorosa […] per allontanare dallo stadio soggetti autori dei fatti”. Ma cos’è e cosa prevede questo codice nel dettaglio?

Lazio - Rennes, Luis Alberto
La Uefa ha aperto un procedimento nei confronti della Lazio dopo la sfida di Europa League con il Rennes

Il Codice etico nasce dal Protocollo d’Intesa…

Va fatta una premessa fondamentale: i club sono stati chiamati a dotarsene in ossequio al Protocollo d’Intesa sottoscritto, il 4 agosto 2017, dal Ministro dell’Interno e da quello dello Sport, dal Coni e dalla Figc, dalla Lega di Serie A, B, Lega Pro e Dilettanti, fino alle associazioni dei calciatori, degli allenatori e degli arbitri. Praticamente, un patto di ferro tra lo Stato e tutti gli attori del calcio italiano.

Ogni firmatario si impegnava a garantire tutta una serie di misure per rinnovare il modello di gestione del ticketing, dell’impiantistica e dei servizi d’accoglienza. E alla Figc spettava, tra le altre cose: la sensibilizzazione delle singole Leghe, affinché le varie società attuassero “un percorso di autoregolamentazione endogena”; l’indicazione alle società su come allineare le ticketing policies alle nuove regole. Da qui nasce la richiesta, ai singoli club, di dotarsi del codice etico di condotta.

… e mette in pratica il Codice di Giustizia Sportiva

Più che una richiesta, in realtà, bisogna parlare di un vero e proprio obbligo. Così lo rappresenta il Codice di Giustizia Sportiva, all’articolo 12, comma 10, titolato “Prevenzione di fatti violenti”:

“Le società professionistiche devono adottare un codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche che: a) preveda, tra l’altro, il rifiuto di ogni forma di violenza, discriminazione e di comportamenti in contrasto con i principi di correttezza e probità; b) subordini l’acquisizione dei medesimi titoli alla accettazione, da parte degli utenti, del medesimo codice; c) preveda, in caso di sua violazione, la applicazione di misure tali da comportare, tenuto conto della natura e gravità dei fatti, la sospensione temporanea del titolo di accesso, il suo ritiro definitivo, il divieto di acquisizione di un nuovo titolo”.

Arriviamo così al Codice etico della Lazio

Proprio in attuazione di questo articolo 12, comma 10, il 1° luglio 2018 entra in vigore il Codice etico di condotta dei sostenitori della Lazio. Nove pagine in pdf, consultabili sul sito ufficiale biancoceleste e redatte in armonia con il Regolamento di accesso e uso dello stadio.

La partenza è semplice, ve l’abbiamo anticipata prima: l’acquisto di un biglietto/abbonamento e l’accesso all’impianto dove si svolgono le gare della Lazio “comportano l’accettazione delle disposizioni” previste dal Codice etico e dal Regolamento d’uso.

Lazio - Genoa, Claudio Lotito
Il Codice etico della Lazio è entrato in vigore il 1° luglio 2018

Gli obiettivi principali del codice? “Promuovere un tifo leale e responsabile” e “raggiungere, con il coinvolgimento e l’incitamento dei propri sostenitori, sia in casa che in trasferta, i migliori risultati sportivi e societari”. La società chiede quindi ai propri sostenitori di adottare “comportamenti improntati su principi di civiltà, educazione, correttezza, moralità, lealtà sportiva e responsabilità”.

Per chi invece dovesse rendersi autore di “comportamenti scorretti, atti a creare pregiudizio e nocumento alla società e/o ad altri sostenitori presenti nello stadio e nelle immediate vicinanze”, sono previste sanzioni.

I comportamenti sulla blacklist

Ma quali sono questi comportamenti scorretti? La casistica è ampia e variegata: si va dalle invasioni di campo e agli scontri, dal deterioramento delle strutture e dei servizi all’esposizione di striscioni e scenografie non autorizzate.

Un’attenzione particolare viene riservata alle “manifestazioni espressive di insulto o di offesa, o inneggianti alla violenza o alla discriminazione”: non solo all’interno dello stadio, ma anche sui social media (vedi l’esempio del tifoso giallorosso bandito a vita dalla Roma per gli insulti a Juan Jesus).

A ciò si aggiungono “i cori e le espressioni inneggianti alla violenza o alla discriminazione per qualsiasi motivo” o “che costituiscono offesa o insulto, anche in forma indiretta”. Comportamenti che la Lazio si riserva di sanzionare, oltre che per la natura stessa degli atti, anche per “tutelare i propri diritti e interessi”.

Quali sanzioni sono previste?

Arriviamo appunto alle sanzioni, che la Lazio può applicare su un binario parallelo rispetto a quelle eventualmente inflitte a livello di giustizia civile o penale (tra cui il Daspo). Sono previsti quattro tipi di interventi:

  • diffida al rispetto del Codice etico e/o del Regolamento d’uso;
  • allontanamento dall’impianto anche durante la gara;
  • sospensione per una o più gare o per un determinato periodo di tempo e/o recesso dall’abbonamento
  • divieto d’acquisto dei tagliandi per una e/o più gare o per un determinato periodo di tempo e/o di un abbonamento per una o più stagioni successive.

Su quale sanzione applicare, intervengono diversi fattori:

  • intenzionalità del comportamento;
  • gravità della violazione;
  • danno, anche non economico, causato ad altri sostenitori e/o alla Lazio e/o a soggetti terzi;
  • recidiva;
  • aver causato un pericolo effettivo per l’ordine pubblico o l’incolumità individuale:
  • eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti.

Il provvedimento viene adottato dal dipartimento SLO del club biancoceleste, entro 10 giorni lavorativi dalla partita in cui si è verificata la violazione. Chi ne fosse colpito può a sua volta fare ricorso, sempre entro dieci giorni: stesso lasso di tempo che viene riservato alla successiva decisione, a meno di necessità diverse per lo svolgimento di ulteriori indagini.

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Commento da Facebook
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4 anni fa

Sarebbe de lascia’ perde tutto almeno allo stadio ce metteno i manichini…

Roberto Catena
Roberto Catena
4 anni fa

La parte sui social media mi preoccupa…Sai quanti romanisti si travestiranno da laziali sui social per far prendere sanzioni alla Lazio?

Mauro
Mauro
4 anni fa

Ottimo,a casa coloro che usano il tifo per la Lazio per ostentare squallidi fanatismi politici o razzisti.

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