Lazio, Fiore – doppio ex anche dell’Udinese – a Radio Incontro Olympia ha parlato della situazione dei biancocelesti
“Il lockdown poteva essere dannoso e la Lazio è tra le squadre che lo ha patito maggiormente. Purtroppo non è riuscita a ripartire come aveva interrotto. L’impressione mia è che abbia pagato mentalmente il fatto di essere una squadra che poteva lottare fino in fondo con la Juventus. La Lazio nei suoi 11-13 giocatori non ha nulla da invidiare a nessuno, ci ha dimostrato che poteva giocarsi lo scudetto, il limite è stato quello di non saper reagire alle sconfitte. La Juve ha la rosa più profonda ma sa anche gestire meglio le pressioni”.
La ripresa – “Il dato oggettivo è che a febbraio la Lazio era in grande fiducia ed aveva capito di poter vincere il campionato, dopo lo stop c’è chi è partito a razzo come l’Atalanta e chi ne ha risentito. I biancocelesti nel momento in cui hanno avuto una difficoltà, anziché reagire, si sono fermati. Questo accade perché non sono abituati a certe situazioni”.
Da dove ripartire – “Ora l’obiettivo primario è prendere consapevolezza che tutto quello fatto fino ad ora non è stato vano, centrare la Champions è un obiettivo importante. Se torniamo a pensare a tre mesi fa, i giocatori saranno delusi, avranno un po’ di rabbia. Ora c’è l’amaro in bocca per non aver lottato fino a fine campionato per lo scudetto, ma raggiungere la Champions è un grande traguardo”.
Udinese-Lazio – “Si deve andare ad Udine per cercare di fare il risultato. L’Udinese è una squadra prettamente fisica con alcune individualità come De Paul e Lasagna che però sono bravi quando hanno spazi da attaccare e non credo che con i biancocelesti si buttino troppi in avanti. Mi aspetto da loro una gara attendista, con la Lazio che deve essere brava a non lasciare spazi. La squadra di Inzaghi è superiore, quindi per me rimane la favorita”.
Il modulo biancoceleste – “Il fatto che Luis Alberto abbia fatt bene nella sua posizione, significa che hanno lavorato bene gli esterni: con un 4-3-3 non sarebbe così efficace lo spagnolo. Sono d’accordo con la gestione, ma non con il cambio modulo, soprattutto a poche giornate dalla fine, dopo che è stato il tuo punto di forza”.
Immobile – “Un attaccante che ti abitua a quel numero di gol, fa notizia quando non riesce a segnare. È un falso problema, è assurdo che venga criticato”.