L’ex portiere della Lazio vincitrice del secondo scudetto il 14 maggio 2000, Marchegiani, ricorda il rush finale che permise di esaudire il sogno
Ancora nuovi ricordi per quel 14 maggio 2000 dai protagonisti indiscussi di quell’impresa. Luca Marchegiani, intervistato in esclusiva da Il Tempo, ricorda il rush finale con la Juventus.
“Dopo vent’anni rimani la particolarità di aver raggiunto il traguardo storico in un modo così anomalo. Ci rendemmo conto fin da subito di aver fatto qualcosa di eccezionale, anche per la fatica dovuta a una rimonta che per molti era impossibile. Capimmo di avere delle chance battendo la Juve in trasferta con il gol di Simeone nello scontro diretto”.
Secondo l’ex portiere biancoceleste oltre allo scontro diretto, anche lo scudetto sfumato nella stagione precedente diede a quel gruppo la consapevolezza e la maturità necessaria per esaudire il sogno scudetto.
Un confronto con la attuale Lazio Marchegiani sostiene che sia difficile.
“La differenza fondamentale è che lì c’erano 8 o 10 campioni assoluti, questa squadra invece è diventata forte. Nessuno è arrivato con le credenziali dei campioni del 2000.
Simone mi ha sorpreso, non mi aspettavo diventasse così bravo. Lui e Eriksson sono due allenatori molto diversi ma hanno in comune di far rendere al massimo i giocatori a disposizione. La speranza è che si possa ripartire. Non si possono azzerare i valori di una stagione che fino alla fine di febbraio aveva detto tanto”.