Ivan Provedel, portiere della Lazio, è intervenuto in conferenza stampa per parlare della sfida di Champions League contro il Feyenoord che si disputerà domani sera all’Olimpico.
Hai detto che dovete trascinare i tifosi, ma quale ruolo deve recitare l’Olimpico domani sera?
Io non devo dire niente a nessuno. Tutti sanno dell’importanza di questa partita e noi dobbiamo solo andare in campo trascinandoci l’uno con l’altro. Mi auguro che i tifosi arrivino, come noi, con lo spirito giusto”
Fase difensiva meno efficiente rispetto all’anno scorso. Ti sei dato una spiegazione?
“Purtroppo non c’è un discorso matematico, altrimenti la soluzione si sarebbe già trovata. Quest’anno è semplicemente più difficile trovare solidità ma tante volte non è una cosa diretta. Per esempio a Bologna abbiamo subito un solo tiro in porta ma abbiamo subito il gol della sconfitta. Mentre l’anno scorso abbiamo subito più tiri, ma la partita è finita 0-0, con tanto di clean sheet, un po’ grazie a me e un po’ per fortuna. Non deve mancare la fiducia nella squadra perché stiamo comunque crescendo”.
Parlando di fase offensiva invece, quale effettivo ti fa segnare quanto F. Anderson e Zaccagni?
“Io ci scherzo anche su, ma a me dispiace che si pensi che quando non segniamo è colpa solo degli attaccanti, così come se si prende gol è colpa mia. Purtroppo siamo tutti quanti in difficoltà, ma dobbiamo essere cattivi e determinati e, con un po’ di fiducia in più, si riprende a segnare”.
Come si vive la partita col Feyenoord?
“E’ una partita importante ai termini in classifica, come lo sono state il pareggio con l’Atletico e la vittoria col Celtic. Ci stiamo preparando nel modo migliore possibile”.
Come si marca Gimenez, che vi ha fatto due gol all’andata?
Voi percepite questa Champions come divertimento o come un impegno?
“Se una cosa ti diverte non vuol dire che le dai meno importanza, e viceversa. Per me è un sogno che si realizza quindi vorrei andare più avanti possibile. Vorrei giocarla anche il prossimo anno, quindi devo arrivare tra le prime quattro, questo è il discorso del mister. Il campionato ci deve dare i punti per tornare in Champions, la coppa ci dà la benzina per fare il massimo in campionato”.
Sul centrocampo?
“Ho rivisto il gol di Bologna: in realtà ci sono state tre situazioni borderline dove non siamo stati impeccabili e abbiamo subito. Tutti stanno lavorando bene in entrambe le fasi e stiamo subendo poco, ma lo paghiamo lo stesso. Quindi non c’è qualcosa in particolare da correggere. Le cose cambiano, gli avversari ci affrontano in modo diverso. Si tratta di piccole cose che a volte riesci a incastrare e altre meno. A Bologna abbiamo subito solo un tiro in porta ma abbiamo perso. Questo significa che il calcio non è una scienza”.
Come sta la squadra?
“La squadra è incazzata. Nonostante sia arrivata da un po’ di risultati positivi in campionato, purtroppo ha fatto una brutta prestazione a Rotterdam e questo ci ha fatto arrabbiare molto. Col Bologna, così come contro la Fiorentina, siamo partiti forte, purtroppo a Bologna non è andata come volevamo. Quello che vedo io è una squadra arrabbiata perché non sta raccogliendo quello che ha seminato fino a questo momento. Bisogna affrontare questa partita di petto. Mettere via questa di Champions e poi pensare al derby, che sapete meglio di me quanto sia importante. E anche quella va presa di petto”.
Ti vuoi togliere qualche assolino dalla scarpa per essere arrivato a questi livelli solo a 29 anni?
“No. Io devo cercare di essere un esempio e devo ripagare solo la fiducia del mister e dei compagni. Non devo fare altro. Se sono arrivato qui a questa età, vuol dire che il mio percorso era scritto così. Ma io sono contento di dove sono, anche se vorrei dare un contributo ancora maggiore, visto che in questo inizio di stagione ho preso troppi gol. Credo nel lavoro e chi lo fa bene non deve aver rimpianti”.
ma allora se lo sapete perché non lo fate?