A 44 anni dalla scomparsa di Vincenzo Paparelli, continuano incessantemente e spudoratamente gli insulti alla sua memoria, malgrado le circostanze che hanno portato alla sua morte siano da condannare in maniera unanime. Questa mattina, al muro del cimitero di Verano, è stata trovata un’altra scritta vergognosa che aveva come destinatario proprio Paparelli.
AGGIORNAMENTO ORE 14:00 – Fortunatamente, nel corso del primo pomeriggio di quest’oggi, quella vergognosa scritta è stata cancellata e rimossa.
Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, ha commentato così ai microfoni di Tag24: “Mi ero alzato dal letto questa mattina con la solita tristezza nel cuore, come ogni anno. E’ una data che mi lascia sempre scosso durante l’arco della giornata ma viene compensata con l’affetto e le iniziative delle persone care così come degli sconosciuti che mi riempiono di messaggi sui social per farmi capire che nessuno ha dimenticato mio padre. Ricevo un amore che, dopo tutti questi anni, faccio ancora fatica a capire come sia possibile. Leggere le solite scritte sul solito muro del Verano mi rovina la giornata per l’ennesimo anno. Questa mattina era molto sereno, mi sentivo bene e ho parlato con diversi esponenti del mondo Lazio che si fanno sempre sentire. Purtroppo la mamma dell’imbecille è sempre incinta. Non è più ammissibile leggere certi insulti dopo quarantaquattro anni. E’ arrivato il momento che vengano presi dei provvedimenti seri con la società Roma e le autorità, che si devono schierare in prima fila per debellare questo fenomeno. Se una scritta del genere mostrata allo stadio porta al Daspo per il tifoso che la espone, allora mi domando perché non vale lo stesso principio anche fuori. Chi compie certi gesti deve essere punito, perché sputa solo cattiverie nei confronti di un ragazzo di appena trentatré anni che aveva la sola colpa di amare la Lazio, voleva solo seguire la squadra del suo cuore dedicandole due ore del suo tempo allo stadio. Non so davvero come facciano ad insistere in questo modo nell’insultare un povero padre di famiglia, quando si mettono davanti uno specchio non so cosa vedono. Dopo quarantaquattro anni penso che si possa anche smettere con queste cose. Io mi meraviglio dell’enorme affetto che ricevo, figuriamoci quanto mi stupisco degli insulti e quanto mi facciano stare male. E’ una cosa che non accetto. Ora mi attivo subito per farla rimuovere”.
Più conosco gli uomini è più amo le bestie
Sono romanista… Peccato scrivere questo anche se non si capisce bene… Pero ricordo mio padre(romanista) e mio zio(laziale) da quel giorno non sono piu’ allo stadio…
Da questa pseudo tifoseria non mi aspetto nulla , è probabile che trattino così anche i loro defunti per fortuna c’è sempre qualcuno che ripristina la situazione liberandoci dalla la cattiveria senza limiti🦅
Insultare i morti fa parte del loro modo di essere…
Ormai non ci sono più parole per questi dementi
Sono cerebrolesi figli di altrettanti cerebrolesi di generazione in generazione la loro fama non si smentisce.
A te che hai scritto spero che ti citofona Gesu’ Cristo, dopo scrivi da un altra parte.vergognati.
Vi meravigliate del niente cosmico che alberga nelle loro teste di caxxo……ve lo dice uno che quel 28 ottobre era lì, a 50 metri da Vincenzo.
Poracci
Ci credete che non riesco a capire cosa c’è scritto sull’ultima riga? …non mi sorprende essendo stata impressa da un romanista
Pare ” si fidi ciecamente “. Una vongola ritardata ha più cervello del riommicus incallitus
Grazie Lu71c <3