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Lazio – Atletico Madrid, Luis Alberto: “Sarà più bello giocare la Champions in uno stadio pieno. Mi piacerebbe chiudere la carriera al Cadice”

Lazio – Atletico Madrid, le parole del fantasista biancoceleste alla vigilia della sfida Champions contro la squadra di Simeone.

Luis Alberto, centrocampista della Lazio, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro l’Atletico Madrid di Simeone, che sarà la prima gara per i biancocelesti in questa Champions League 2023/24.

7 anni dopo l’ultima volta, che Atletico Madridi ritrova Luis Alberto?

“Beh abbiamo perso 3-1 l’ultima volta… La squadra di Simeone è difficile da affrontare, l’ha dimostrato in questi anni. Lui è un emblema, una leggenda per il club. Domani sarà difficilissima come partita, ci vuole cattiveria e personalità”

Quanto è cambiato l‘Atletico rispetto al passato?

“Da gennaio dello scorso anno sta giocando con più possesso, un calcio con più sicurezza. Ha dimostrato vincendo 7-0 di attaccare molto, calciatori di livello internazionali che possono cambiare la partita da un momento all’altro”

Cosa significa giocare contro una squadra spagnola? Il tuo desiderio rimane quello chiudere la carriera in Spagna?

“Sì, l’ho detto sempre. Se sto bene, voglio finire la carriera al Cadice. Giocare in Champions è una motivazione di per sé, altrimenti il calcio non può piacerti”

Che emozione la Champions con il pubblico domani? Cosa vi sta mancando ora?

“Sarà più bello giocarla in uno stadio pieno. Quando l’abbiamo fatto un po’ strano giocare senza tifosi. Il calcio è loro. Ci serve più cattiveria nelle due aree e dobbiamo difendere meglio tutti, non possiamo prendere certi gol. Contro la Juve neanche una squadra di quarta-quinta categoria può prendere certi gol. Sta mancando un po’ di personalità. Ma per il resto stiamo giocando bene, ma dobbiamo essere più decisi nelle due aree di rigore”

Arbitri ti hanno fatto arrabbiare nelle ultime due partite, vero? Cosa pensi di Guendouzi e Kamada?

“Abbiamo detto che non parliamo più della Juve, lasciamo perdere. Kamada è Guendouzi sono giocatori fantastici. Mattéo ha giocato all’Arsenal e all’OM, già questo dice tutto. E’ un ragazzo serio. Daichi mi piace tanto, è di una grande intelligenza tattica. Tutti troveranno spazio. Sicuramente faranno benissimo in tutta la stagione”

Cosa puoi fare per Immobile?

“Quello che ho fatto sempre. La vita dell’attaccante è così, quando fa gol è un fenomeno, sennò è scarso. Lui è tranquillo, quando farà 2 gol tutti staranno zitti”

Ci pensi ancora alla Nazionale?

“Non ci penso, per me stare nel mio Paese è importante, sono a disposizione, ma non ci penso che toglie energie. Ci pensa il mister alla lista, si vede che non gli piaccio, ce ne sono tanti forti in Nazionale. Ce ne sono 10-12 nel mio ruolo. Io devo fare prima bene qua”

Questa la Lazio più forte da quando sei qui? 

“Penso di sì, è la rosa più completa di questi 8 anni che sono qui. Negli altri anni abbiamo fatto bene, ma ci mancava sempre qualcosina. L’importante è continuare a lavorare, poi se vinci una partita o due dopo cambia tutto. Anche il modo di affrontare la partita dopo e si può continuare bene”

Ti senti più leader della Lazio dopo l’addio di Milinkovic?

“Io non mi sento leader, il leader è Ciro (Immobile), il nostro capitano. Quello che ha fatto di più di tutti nella Lazio. Io provo ad aiutare e fare il massimo. È il mio modo di vedere il calcio, quando parlo è per fare qualcosa”

Cambia qualcosa con Kamada o Guendouzi?

Con Matteo ho ancora giocato poco, ma non cambia tanto. Sappiamo tutti cosa dobbiamo fare con la palla e in fase di rientro. Lavoriamo tutti i giorni su questo. Magari so quando devo dargliela sui piedi o nello spazio”. 

Contratto tutto risolto? Cosa hai promesso ai tifosi?

“Non ho promesso nulla ai tifosi. Dobbiamo essere dodici invece che undici, soprattutto ora. Loro sono fantastici in casa e fuori, era giusto parlarci. Poi a dicembre vado via (ride, ndr). Siamo tranquilli, prima di smettere di giocare mi piacerebbe finire al mio paese per un anno, ma dipende tutto da come starò fisicamente”

Sembri conoscere i nuovi da anni e ti sta riuscendo tutto. Dove può arrivare Luis Alberto? 

“Spero di non avere limiti. Io lavoro per la squadra, sono in un momento in cui riesco a fare le cose bene, ma la vittoria è più importante. Puoi anche segnare 100 gol, ma se non arrivano i 3 punti non sono contento”

Quando ti servirebbero i migliori F. Anderson e Zaccagni per esaltare il tuo gioco?

“Felipe (Anderson)  l’ho visto benissimo a Napoli: ha attaccato e difeso benissimo. Invece contro la Juventus è mancato un po’ di più. Loro come esterni devono vincere il 60% dei dribbling. Zaccagni mi è piaciuto, però è sempre difficile giocare contro la Juventus: ti raddoppiavano sempre. Devono continuare a provarci, troveranno il gol e gli darà più fiducia. Abbiamo tanto bisogno di loro, anche Isaksen sarà fortissimo”

 

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