Lazio, Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa non solo per il post gara di Empoli ma anche per fare un bilancio di questo straordinario campionato appena concluso

Lazio seconda in classifica e Champions conquistata. Come si migliora?

“L’unica preoccupazione che ho ora è andare a casa perché domani vado a pranzo a mia madre che ha 90 anni ed è tanto che non la vedo. Poi, durante settimana, se telefona il presidente si farà una riunione e si vedrà quello che si può fare”.

Nelle settimane scorse qualcuno ha messo in dubbio il secondo posto della Lazio parlando di favori arbitrali. Vuole rispondere?

“A meno che non sia l’allenatore del Napoli, risponde la classifica, non io”.

Il suo percorso è iniziato il 21 agosto del 2021, quale è il momento che ricorda con più piacere in questo biennio? Si aspettava di arrivare secondo al suo anno di Lazio?

“Non mi aspettavo di arrivare così in alto perché la grande speranza era migliorare il quinto posto entrando nelle top 4 per la Champions, sapendo che non era affatto semplice, anche se siamo stati bravi ad approfittare di alcuni passi falsi delle nostre avversarie. In ogni caso, voglio fare i complimenti ai miei ragazzi perché vederli allenarsi così bene soprattutto l’ultimo giorno di allenamento non mi era mai capitato in nessuna squadra”.

Ha già incontrato il presidente Lotito? Può dire ai tifosi come state costruendo la Lazio del prossimo anno?

“Non abbiamo neanche iniziato perché il presidente voleva a tutti i costi il secondo posto. Poi, a campionato finito, ha detto che parleremo del futuro”.

Cosa pensa del polverone mediatico che sta riguardando la Roma e Mourinho per la finale di Europa League?

“Mi cogli impreparato perché non so nemmeno cosa ha detto Mourinho”.

Lei ha vinto con Chelsea e Juventus e ha sfiorato lo scudetto a Napoli. Anche a Empoli ha fatto grandi cose. Il secondo posto della Lazio ha un peso specifico paragonabile a quanto fatto nelle altre squadre?

“Per me è stato più difficile arrivare secondo alla Lazio che vincere l’Europa League col Chelsea. Non è stato nemmeno facile vincere lo scudetto con la Juve perché il gruppo che ho ereditato era a fine ciclo. L’esperienza, che non è stata vincente, ma che è sempre andata liscia, dopo i primi due mesi, è stata quella di Napoli perché non ho incontrato tante difficoltà. Qui il percorso è stato lungo e difficile e spero che non sia finito qui e che si possa fare qualcosa di più”.

Prima di impostare il futuro, lei vuole sapere il futuro di calciatori come Milinkovic e Luis Alberto. C’è una priorità nel costruire la rosa del prossimo anno?

“Non è semplice rispondere se prima non si hanno le idee chiare su chi rimarrà in squadra per il prossimo anno, ma sicuramente dobbiamo allargare la rosa per poter competere su tutti i fronti, soprattutto riguardo gli attaccanti. In difesa e a centrocampo invece no, ma in attacco servono perché è lì che si vincono le partite e gli attaccanti devono essere freschi, non devono arrivare a giocare 50 partite in stagione”.

A Empoli lei  ci torna sempre volentieri. Che idea si è fatto di questo Empoli e di Zanetti?

“Che è una squadra bella, vivace e frizzante. Oggi sono calati solo dopo il gol del vantaggio e nell’ultima gara di campionato e sempre difficile trovare motivazioni, soprattutto quando l’obiettivo è raggiunto. Nonostante ciò, prima di stasera, nelle ultime 5 partite ha fatto 11 punti. Quindi hanno fatto il solito miracolo di Fabrizio Corsi, che non sbaglia quasi mai l’allenatore”.

Alla Lazio, cosa non vorrebbe più rivivere di negativo e cosa vorrebbe replicare di positivo?

“Per me questa è stata una stagione difficile. I motivi per cui lo è stato, dovete chiederlo al presidente. La mia intenzione è quella di restare qui perché sto bene alla Lazio e la lazialità mi piace. Quindi basta che ci sia un minimo di base che qui rimango volentieri. Sui tifosi? Noi abbiamo fatto le ultime 2 partite in un clima straordinario: 60.000 contro la Cremonese e 4.000 qui ad Empoli. C’era forse solo da risvegliarli e stanno rivenendo fuori il popolo che sono”.