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Lazio, Radu: “Orgoglioso di essere nella storia del club. Mi mancherà tutto… ma non i ritiri estivi!”

Alla vigilia di Lazio – Cremonese arrivano le parole di Stefan Radu tramite i media ufficiali biancocelesti.

Ultimo giro di tango per Stefan Radu. All’Olimpico domani la festa dei laziali sarà anche dedicata a lui, che chiuderà quest’anno la sua carriera. Alla vigilia di Lazio – Cremonese sul match program biancoceleste ecco le parole del difensore rumeno, che per 15 anni ha difeso i colori della prima squadra della Capitale.

La mia ultima partita davanti ai nostri tifosi sarà molto triste per me (si commuove, ndr). Per noi è una gara importante, per centrare la qualificazione in Champions a prescindere dalla Juventus. Vogliamo finire secondi in classifica, perché questa squadra se lo merita, dopo il grande lavoro fatto in questa stagione. È stata un’annata piena di impegni tra campionato e coppe. La qualificazione in Champions ci darà ancora più consapevolezza per il futuro.

Questa squadra è cresciuta tantissimo in questi anni. Da quando sono arrivato io ci sono stati miglioramenti continui. Adesso la Lazio fa paura; è diventata una big e nei prossimi anni ci farà divertire tantissimo, ne sono sicuro. Io sono orgoglioso di essere diventato il calciatore più presente della storia del club, ma la mia priorità è sempre stata quella di ottenere risultati importanti per la squadra. Nello spogliatoio ho sempre cercato di tener alto l’umore del gruppo, anche con certi scherzi (ride, ndr). Impossibile dirti un nome solo da menzionare, ho legato anche con chi è andato via e mi sono sempre trovato bene con tutti. Il ritiro un po’ mi spaventa. È inevitabile. Mi mancherà tutto, per 15 anni ho fatto sempre la stessa cosa: casa-Formello-casa. Arrivo però stanco, per questo ho deciso di smettere. Forse l’unica cosa che non mi mancherà sono i ritiri estivi (ride, ndr). L’ho già detto ai compagni: quest’anno li andrò a trovare ad Auronzo in borghese.

A parte il 26 maggio, un ricordo bellissimo è la vittoria a Torino contro la Juventus, con Strakosha che parò il rigore all’ultimo minuto. Vincemmo dopo tanti anni a casa loro. La mia preghiera al momento del rigore divenne virale. Invocai tutti i santi. Fu come un segno divino“.

 

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