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Lazio, Pellegrini: “Il mio obiettivo è il riscatto. Campo? Devo aiutare Sarri”

Il nuovo acquisto biancoceleste si è presentato in conferenza stampa.

Arrivato nelle ultime ore di mercato, il terzino sinistro si è presentato agli addetti ai lavori e ai suoi nuovi tifosi biancocelesti . Il classe ’99 è stato introdotto così dal ds Igli Tare: “Siamo qui a presentare un ragazzo con un curriculum importante che si è espresso a buon livello. Il suo arrivo è stato negli ultimi giorni ma l’importante è che sia qui. Luca ama tanto questi colori. Processo di crescita? Siamo a un punto di partenza che abbiamo iniziato da poco, tutto concordato con le necessità dell’allenatore e con la società. L’aspetto economico a livello mondiale non gode di ottima salute e per questo dobbiamo bilanciare i due aspetti di forza e economico”.

Le parole di Pellegrini

”Prima di affrontare la Lazio chiamavo sempre i miei amici che erano a conoscenza del mio tifo. Sono convinto di poter convincere la società da qui a fine anno. Stimo molto il mister per come vede e vuole fare calcio. Tutti mi hanno parlato bene di Sarri e ho avuto la possibilità di fare due mesi con lui a Torino e spero che questo si professi un’arma a favore. Ho trovato un gruppo forte, unito e unico. Mi sono ambientato subito benissimo e questo non è scontato. Con tanti avevo un bellissimo rapporto anche prima, come Patric, Zaccagni e Romagnoli. Ho conosciuto belle persone di grande valore. La sensazione che potessi venire qui l’ho avuta solo nelle ultime ore di mercato, anche perché non leggo i giornali e sento radio. Venire qui è stato sempre il mio sogno anche un anno e mezzo fa quando dissi al mio procuratore di venire qui visto che la Lazio cercava un calciatore nel mio ruolo. Sarri è un allenatore diverso dagli altri. Ho avuto la fortuna già di lavorare con il mister perciò i concetti li conosco bene, soprattutto sul lavoro della linea difensiva, poi per quanto riguarda il mio impiego dove chiedere a lui. Ho girato tante squadre e questo ti fa avere un bagaglio ampio nonostante la mia giovane età. Nell’ultima esperienza in Germania ho avuto la possibilità di vedere un altro tipo di calcio che non è solo la visione che abbiamo in Italia. Questo è uno sport complicato che ti permette di alzare il livello ogni volta. Questa esperienza mi ha lasciato bellissime sensazioni con una squadra molto importante. Modello? Fino ai sedici anni ho cambiato tutti i ruoli del campo, perciò non ho mai avuto un idolo nello specifico. Mi sono avvicinato a calciatori come Maldini, Bale e Marcelo anche se sono atleti con caratteristiche diverse. Le mia apparizioni in campo dipendono tutto da me, sono io a dover aiutare il mister. Questa squadra ha tantissimi valori e non riesco a trovare un difetto. Voglio portare alla squadra energia e positività, voglia di far bene e soprattutto musica nello spogliatoio che prima del mio arrivo non c’è mai stata (ride, ndr). A casa non si poteva parlare del mio arrivo alla Lazio, anche per un discorso scaramantico. La mia fede, quella della mia famiglia e dei miei amici più stretti, il mio arrivo è stato accolto coma una favola. I tanti italiani in rosa aiutano molto, soprattutto i calciatori che arrivano dall’estero. Nazionale? Il sogno di tutti i bambini. Il mio obiettivo è il riscatto, poi la maglia Azzurra sarà una conseguenza. La differenza tra calcio tedesco e italiano è tanta, sia a livello fisico che tattico. Questo mi ha aiutato a guardare il calcio in modo differente. Calci piazzati? Dovrei prima giocare (ride, ndr). Piano piano devo pormi degli obiettivi, anche se non credo che Sergej sia d’accordo (ride, ndr). Derby? Partita importante, vale tre punti come le altre, ma il carico emozionale sarà elevato. Ormai so gestire certe pressioni anche se qui è molto sentito e lo sappiamo tutti”.

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