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Lazio, Casale: “Noi vogliamo vincere sempre. Non sempre ci si riesce, ma la testa c’è”

Lazio, Nicolò Casale è intervenuto ai microfoni di LSR, in occasione del suo 25esimo compleanno.

Ecco le sue dichiarazioni: “Contro il Verona è stata una grande emozione per me. Mi ha fatto strano perché mi sono trovato dall’ essere in campo a giocarci contro in pochi mesi. Verona è la città dove sono cresciuto, è la squadra di cui sono tifoso ma riesco a togliere dalla testa questa cosa e da professionista do sempre il massimo. Faranno molto bene ancora in questo campionato. Lazio? Qui ho avuto un periodo di adattamento. Modo di giocare diverso rispetto a Verona, ho lavorato e mi sono fatto trovare pronto. Bisogna sempre dimostrare di saper fare bene. Il mister crede in me, ci fa lavorare molto sulla fase difensiva. Sarri è maniacale e per questo stiamo facendo bene come difesa e squadra. Compagni? Con Romagnoli ci troviamo bene ma anche le poche partite che ho giocato con Patric sono andate bene. C’è sintonia e questo è importante. Nel gruppo mi sono trovato subito molto bene. Qualcuno lo conoscevo già, come Zaccagni e Cancellieri. Sono stato accolto bene anche dai più esperti. Ho legato con tutti, abbiamo un bellissimo rapporto. Nazionale? Gli italiani titolari ci sono pochissimi nei top club qui. Credo che sia importante che il club lavori su questo. Nel calcio è importante avere un blocco di giocatori che si ritrovano: Mancini valuterà, stiamo facendo bene come squadra e per questo abbiamo gli occhi addosso. Passione per il calcio? Mio papà anni fa disse ‘Se avrò un maschio non voglio che giochi a calcio’. Mio nonno che ora non c’è più  invece spingeva per questo sport perché vedeva che ero portato. Alla fine è andata bene, anche se mio papà crescendo continuava a dire ‘Non voglio che faccia il difensore’ Sono una persona semplice, umile e spesso la famiglia e la mia ragazza mi dicono ‘Ricordati che ruolo hai al di fuori del campo’. A volte dimentico che sono un professionista perché mi sento ‘normale’. Vado in campo con la tensione ma poi riesco a essere tranquillo. Tifoserie? La Lazio l’ho seguita tanto perché negli anni ho visto che le tifoserie, con quella del Verona, vanno d’accordo. Sono sempre stato attratto da questa società, è stata la mia prima scelta. Giocando di più ora e essendo giovane in campo penso ‘lasciamo fare ai più esperti’ ma è giusto farsi sentire. L’impatto con l’Olimpico è stato bellissimo, sapevo che i tifosi laziali erano calorosi. Al mio primo gol ho avuto i brividi a sentir urlare il mio cognome. L’attaccamento alla maglia? Io posso portare l’esempio da veronese: quando giochi per la squadra che tifi, tiri fuori qualcosa in più rispetto ad altri. Da tifoso ti senti più responsabile. Campionato? Già da qualche partita sono diffidato, cercherò di stare attento soprattutto ora che Alessio ha avuto il problemino. Mancano 4/5 punti, ma siamo sesti, è ancora tutto aperto ed è il momento di non sbagliare più. C’è grande equilibrio nel campionato, ho visto Samp-Inter ieri, a parte il Napoli è un campionato molto combattuto.  Chi sbaglia di meno rimane in Champions. Caliamo nel secondo tempo? Dobbiamo dimostrare di portare quell’approccio anche nel secondo tempo, quando faremo questo salto ci divertiremo. Conference? Siamo qua e vogliamo vincere. Credo che una vittoria col Cluj ci dia fiducia dopo queste partite. In Conference ci sono buone squadre, superando questi turni ci saranno belle partite. I tifosi? Li capisco in questo momento. Noi vogliamo vincere sempre, dare il massimo, non sempre ci si riesce giocando così spesso ma la testa c’è e vogliamo rimanere in alto fino alla fine”.

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