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Lazio, Sarri: “Non parlo di Romero perché deve fare un percorso all’ombra”

Lazio, le parole di Sarri nel post gara di Sky.

Maurizio Sarri, dopo aver conquistato 3 punti preziosi contro il Monza, grazie al guizzo sotto porta di Luka Romero, è intervenuto ai microfoni di Sky nel post gara.

Le sue parole

“A livello mentale, questa era la gara più difficile perché avevamo speso tante energie mentali e fisiche nel derby. Tant’è che abbiamo faticato nel primo tempo. Poi nel secondo tempo siamo riusciti a vincerla ma la classifica ha una valenza relativa. Immobile? Era distratto perché voleva entrare ma noi avevamo un solo slot. Dovevo aspettare il momento giusto per evitare di rimanere senza cambi. A livello tattico, alla squadra ho detto prima della gara gli ho detto cose normali, ma sotto altri aspetti, ho detto che occorreva umiltà ed essere applicati senza superficialità. Romero? Con me ha giocato anche a 16 anni perché l’anno scorso ha giocato già qualche spezzone, ma non parlo volentieri in questo momento perché sta crescendo molto e, in questi casi, meno se ne parla meglio è per farlo rimanere concentrato. Però devo dire che ha la testa giusta. Le potenzialità se le porta via il vento se non le si realizzano. Questa squadra ce le ha e deve realizzarle. Juventus? E’ solamente una gara importante, ma non decisiva perché ci sono ancora 23 partite da giocare. Può solamente influire un po’ la lotta Champions se il Napoli continua così”.

Le parole alla radio.

”Partita difficile perché il Monza è una squadra tecnica e messa in mezzo al derby e alla Juventus rappresenta un ostacolo duro a livello mentale. Nel primo tempo abbiamo pagato questo, poi siamo usciti nella seconda frazione di gioco. Il gol di Romero ci porta tanta consapevolezza. Io non parlo tanto di Luka perché preferisco farlo crescere nell’ombra. Ha fatto un gol da arrapato, si è fiondato dentro l’occasione. Sta migliorando anche sotto questo aspetto nell’attaccare la porta. Questo calendario è un macina giocatori ma stanno tutti zitti, vuol dire che la mosca bianca sono io e sono contento di esser vecchio perché tra un po’ smetto di allenare”.

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