Intervista al Messaggero per Arrigo Sacchi, critico col sistema italiano sempre più propenso a portare in panchina ex giocatori.
Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista la Messaggero questa mattina. Oltre alla delusione per il secondo mondiale mancato di fila, l’ex ct della Nazionale ha criticato anche il sistema italiano che ormai butta nella mischia qualunque allenatore esordiente, basta che sia un ex giocatore:
“Nel periodo in cui fui il coordinatore delle nazionali giovanili, andai in Svizzera per vedere come lavorano nelle loro accademie. Scoprii club super attrezzati, con strutture all’avanguardia. L’ascesa di un movimento non è mai figlio dell’improvvisazione. Bisogna investire e lavorare. In Italia si pensa ad altro: ad esempio si consente di allenare solo a chi abbia giocato in serie A o B. Con questo criterio, io, Zaccheroni, Sarri e Zeman non avremmo mai lavorato ad alto livello“.
Peccato solo che poi un ex calciatore come Capello quando prese il tuo Milan caro Sacchi ottenne molti più risultati sportivi.
Poi vogliamo anche parlare del mondiale USA ‘94?!?
Inoltre solo ad aver citato Zaccheroni mi è corso un brivido lungo la schiena.
………il Mondiale de 1994 ? …..con un Signori ( penalizzato da un utilizzo innaturale ) rigorista ed in panchina , con dal dischetto , Baresi………ma per piacere………
Cose inaudite a quel mondiale. Per carità.