Ultima conferenza stampa da Auronzo di Cadore. Davanti ai microfoni questo pomeriggio si è presentato Mattia Zaccagni.
Quarta e ultima conferenza stampa da Auronzo di Cadore. Alle 16:45 davanti ai microfoni si è presentato Mattia Zaccagni per tirare le somme di questo ritiro. Queste le parole dell’ala della Lazio:
“Sono arrivato qui alla Lazio con la testa giusta, è stato uno step importante per me l’anno scorso. Sapevo più o meno cosa mi aspettava, che dovevo sempre stare sul pezzo in allenamento e in partita. È stato un anno molto positivo per me, ma sono consapevole di poter dare molto di più. Per raggiungere grandi obiettivi bisogna guardare i piccoli dettagli e il mister in questo è molto bravo. Dopo un anno con lui sappiamo tutti che possiamo dare di più dell’anno scorso. Personalmente vorrei raggiungere la doppia cifra l’anno prossimo, ma ovviamente bisogna lavorare tanto per riuscirci. E comunque, prima di guardare i miei gol, devo pensare ad aiutare la squadra a fare i punti.
Sicuramente ci siamo rinforzati rispetto all’anno scorso, con gli ottimi giocatori che sono arrivati. Cancellieri e Casale li conoscevo già da quando eravamo insieme al Verona, sono bravi ragazzi, hanno talento e tanta voglia di lavorare. Secondo me sono stati degli ottimi acquisti.
Il mister mi chiede di attaccare di più la porta quando la palla arriva dalla parte opposta. L’ho già fatto l’anno scorso e ora cercherò di farlo ancora meglio. Questo sarà sicuramente sarà un campionato atipico per tutte le squadre. Abbiamo ampliato la rosa, quindi non vedo possibili problemi di rotazioni da questo punto di vista. Quest’anno poi per me è stato molto importante fare il ritiro con il mister da subito e con tutta la squadra. L’estate scorsa sono arrivato l’ultimo giorno di mercato e avevo lavorato con un allenatore che giocava un calcio completamente diverso. Con il lavoro e la testa giusta però sono riuscito subito ad inserirmi nel gruppo“.
Io ancora non ho capito dov’ è che la rosa é più amplia. Dando per scontato che arrivi un portiere e che parte Acerbi, al momento , siamo gli stessi.