
Lazio, il presidente vuole la casa della squadra biancoceleste dentro la città o a soli 20 chilometri
Lotito è deciso, ci sta lavorando intensamente: vuole regalare alla Lazio uno stadio di proprietà.
Lo ribadisce oggi il Corriere dello Sport, secondo cui il Flaminio rimane l’idea principale. Due settimane fa ci fu un incontro positivo con la giunta di Gualtieri e lo stesso sindaco, che vuole risolvere il problema dell’impianto abbandonato, diventato simbolo del degrado e dell’incuria di Roma. Sul Flaminio però ci sono i vincoli del Ministero per i beni e le attività culturali da tenere in considerazione. In più famiglia Nervi, che detiene i diritti patrimoniali e morali fino al 2049, ha consegnato un Piano di Conservazione (presentato nell’ottobre 2020 in Campidoglio) che delinea i limiti d’intervento.
Non sarà facile trovare un accordo per la ristrutturazione, ma Lotito può farsi forza del precedente dello stadio Franchi di Firenze, altra opera realizzata da Pier Luigi Nervi, su cui è arrivato il parere positivo del Ministero della Cultura per alcuni interventi a fini conservativi: un esempio, l’istallazione di una copertura (con pannelli fotovoltaici) per coprire le tribune senza modificare la struttura.
Lotito presenterà un progetto, se non riuscirà a ricevere tutte le autorizzazioni virerà su un piano B: oltre ai suoi terreni sulla Tiberina, si parla della zona di Guidonia Montecelio, a 20 chilometri da Roma.
