Lazio, l’analisi del ko contro la Roma ha portato a una spiegazione quasi univoca: “Squadra presuntuosa, pensava di essere più forte”
Colpa della presunzione, la risposta arrivata da Formello per spiegare la pesante disfatta nel derby: “La Lazio è andata in campo pensando di essere superiore alla Roma e in una stracittadina questo atteggiamento è sinonimo di sconfitta”. Lo scrive Repubblica, che riporta il commento sussurrato dai giocatori, a testa bassa, dopo la fine della partita: “Loro erano molto più cattivi, avevano più fame”. Presunzione ingiustificata, sottolinea il quotidiano, visto che in classifica solo un punto separava le duellanti. Una l’immagine della resa: le zero proteste sulla gomitata in area di Ibanez a Milinkovic.
Squadra senza attributi… Ma non da ora, già da un po’ di tempo….
Purtroppo hanno contribuito non poco i giornalisti vicini alla Lazio a costruire questo sciocco senso di superiorità, trasformando le partite vinte con squadre nettamente inferiori (vedi Cagliari e Venezia) in prove di grande calcio. Che errore! La Lazio è una squadra bella ma monca: non avere una panchina all’altezza produce diversi guai: 1) alcuni titolari non ce la fanno più e reggono solo contro squadre minori (vedi Leiva); 2) quelli che reggono non hanno sostituti all’altezza quando si infortunano, e quando sono stanchi devono giocare per forza; 3) non avendo sostituti all’altezza, alcuni titolari sanno di essere indispensabili e insostituibili e quindi si montano troppo e diventano presuntuosi, esattamente come contro la Roma, dove Acerbi pensa stupidamente di poter riuscire a fare un tunnel in piena area di rigore invece di spazzare via.
IN più alcuni sono a fine contratto o già promessi ad altre squadre: una gestione grottesca da parte della società.