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Lazio, è il momento di iniziare a programmare il prossimo futuro

Lazio, bisogna decidere cosa costruire per i prossimi anni. Le ultime 11 partite rimaste possono dare le indicazioni che servono.

Di Michele Massari

La Lazio è arrivata a un punto in cui deve ormai tirare una riga sia per questa stagione che per le prossime a venire. L’uscita dall’Europa League contro il Porto e la sconfitta beffarda contro il Napoli hanno spento quasi totalmente le speranze dei biancocelesti di raggiungere la Champions League. Essendo stati eliminati anche dalla Coppa Italia, rimangono da disputare 11 partite di campionato, senza pretese di vincere alcun titolo o anche di lasciare un segno, eccezion fatta per il derby di ritorno del 20 marzo. In questo arco temporale, oltre a lottare per un posto in Europa (o Conference) League, occorre anche lavorare parallelamente per costruire il prossimo futuro, traendo il meglio da ciò che può venir fuori in questi 3 mesi.

E’ DAVVERO UN ANNO DI TRANSIZIONE – Quando si è presentato per la prima volta in conferenza stampa all’ambiente laziale, Maurizio Sarri disse subito che la sua prima stagione sulla panchina biancoceleste sarebbe stata di transizione. Ora si può dire che i fatti hanno dimostrato la fondatezza delle sue parole. A quanto pare cambiare in maniera radicale modulo di riferimento e sistema di gioco di una squadra non è qualcosa che si può fare istantaneamente, soprattutto in mancanza di ampie risorse per il calciomercato. Tuttavia elementi di positività sono stati portati la scorsa estate: gli esterni d’attacco. Con loro è stato possibile avviare questo mutamento di pelle e rendere la Lazio, al momento, il secondo attacco della Serie A.

COSA SERVE PER UN FUTURO ROSEO – Premettendo che la Lazio è un club che da 15 anni a questa parte si caratterizza con una gestione che punta a mantenere i conti in equilibrio attraverso i proventi tv, il botteghino e il trading dei calciatori, l’auspicio è che Sarri venga confermato alla guida tecnica della Lazio con un contratto rinnovato e con un mercato intelligente, in linea con le sue direttive. Per farlo, bisogna tenere conto di due cose che ha detto più volte il tecnico toscano: l’età media alta e la grande quantità di dribbling subiti. Migliorare su questi 2 aspetti significa ringiovanire la rosa e prendere giocatori in difesa e centrocampo non solo di qualità, ma anche in grado di vincere i contrasti e i duelli individuali con gli avversari. Se la società dovesse scegliere di seguire questi orientamenti, allora potrebbe realizzare quella transizione che ha cercato a partire dall’addio di Inzaghi e, contemporaneamente, evitare di mettere a rischio i conti del club, non accumulando debiti come invece fanno altre squadre che, è notizia di questi giorni, sono sotto inchiesta dell’Uefa per il non rispetto del Fair Play Finanziario.

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Adrian 26.05.2013
Adrian 26.05.2013
2 anni fa

Un solo modo di iniziare il futuro: il peggiore DS della Terra FUORI/OUT/FUERA/RAUS/AFARA!

Ruggero
Ruggero
2 anni fa

Ma che programma sto pulciaro, programma quanto intasca lui, quanto x tare, paga i giocatori in rosa e andiamo avanti così, il prossimo anno sarà peggio di questo

Val
Val
2 anni fa

Ancora con questa storia dei debiti? Se sono solvibili non rappresentano un problema.

Il punto è che la UEFA dovrebbe varare qualche misura volta a diminuire il gap finanziario troppo elevato tra società che dietro hanno gruppi disposti ad immettere grosse somme rispetto a quelli che vivono di sussistenza.

Sull’oculatezza di Lotito personalmente la ritengo una leggenda metropolitana.
La Lazio in questi anni ha perso molti soldi per calciatori presi a prezzi troppo alti rispetto al loro reale valore di mercato, troppi a prezzi bassi facendo scommesse che poi si è perso, ed inoltre l’affaire “Salernitana” è costato diverse decine di milioni alla Lazio, che in cambio ha ottenuto poco o nulla.

Ci sono poi i calciatori persi a parametro zero e con un buon valore di mercato che avrebbero potuto risultare in plusvalenze reali qualora ceduti invece di tirare la corda inutilmente sul loro ingaggio; Luis Felipe è l’ultimo esempio e mi auguro vivamente non si ripeta lo stesso errore con Strakosha.

L’augurio è che la Lazio venga rilevata da un patron disposto a spenderci, qualcuno che sappia anche contornarsi di persone capaci e non di eunuchi o yes-man; ciò affinché si riporti la squadra nel calcio che conta e ci si rafforzi dal punto di vista finanziario.

Tutte cose che Lotito in questi anni non è stato in grado di fare, oppure ha fatto solo a metà.

Un’altra cosa che non riesco a capire è perchè alcune figure chiave come il DS e l’allenatore non percepiscano come bonus stock options o pacchetti azionari della società, dal momento che in tutte le società quotate in borsa si fa tale tipo di politica al fine di rendere i risultati portati da figure chiave della società strettamente legati all’andamento della società stessa in borsa.

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