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Lazio, dati CIES: decimo posto in Italia per investimenti. E chi ha speso di più ha vinto meno…

Il CIES observatory football ha pubblicato la classifica degli investimenti e dei ricavi in 10 anni dai club. Lazio 35ª in Europa.

Lotito ha ragione. Chi spende tanto non sempre vince di più. A certificare questa realtà sono i dati del CIES, l’osservatorio internazionale sul calcio, che ha pubblicato la classifica degli investimenti e dei ricavi dei club dei maggiori cinque campionati europei dall’estate 2012 a oggi. Alcune spese abnormi hanno prodotto 0 titoli.

La Lazio è 10ª in Italia per capitali spesi sul mercato dei calciatori con 314 milioni. 257 sono stati invece gli introiti. La differenza nel bilancio di -57 milioni pone i biancocelesti al 35° posto in Europa. A fronte di questo flusso di denaro sono arrivati risulati perfettamente in linea con le aspettative della società. Due Coppe Italia e due Supercoppe italiane vinte, altre tre finali perse nelle stesse due competizioni (tutte contro la Juventus) più due piazzamenti in Champions League. Nulla in confronto a chi ha vinto vagonate di campionati e coppe eurpee, certamente. Ma, limitando il discorso al perimetro nazionale, sono comunque risultati migliori di chi, pur avendo sfondato il muro del miliardo di spese ha la bacheca intonsa dal 24 maggio 2008.

L’Inter è tornata solo l’anno scorso al successo dopo anni in ombra in Serie A e delusioni europee. E per rivincere uno scudetto ha comunque messo sul piatto 1,058 miliardi in dieci anni. Il Milan, in proporzione, ha fatto anche peggio. Con 884 milioni spesi e solo 452 incassati dalla compravendita dei calciatori ha vinto solamente una Supercoppa italiana nel 2016. Il Napoli ha investito 781 milioni e, pur avendo lottato per lo scudetto in almeno un paio di stagioni, si è dovuta accontentare di due Coppe Italia e una Supercoppa nell’ultimo decennio, piazzandosi terza in  per numero di titoli, dietro proprio della Lazio. I partenopei però, per onor di cronaca, si sono potuti consolare con diverse presenze sui palcoscenici della Champions League a differenza dei laziali.

La Juventus con 1,542 miliardi spesi e 981 milioni incassati ha dominato indisturbata in Italia in questi anni. Ma non si possono ignorarne i fallimenti europei, perché il vero motivo alla base delle cifre mostruose impegnate nel calciomercato era proprio la conquista della Champions League. Tra chi poi ha speso più del club biancoceleste si annoverano anche Fiorentina e Atalanta. Entrambe a mani vuote, ma che sono almeno rientrate in attivo dei soldi spesi con differenze di bilancio rispettivamente di +88 e +162 milioni.

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DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa

Personalmente non sopporto il metodo “vincere facendo debiti” quindi sono assolutamente *fiero* di tifare una squadra capace di vincere anche con spese da “Cenerentola”.
Poi però ritengo che ultimamente siamo andati in controtendenza rispetto a tutto ciò, spendendo molto e male per dei carneadi che infatti poi non si riesce a sbolognare se non in prestito.
Se vogliamo continuare a vincere anche in futuro (e farlo nel modo giusto, senza far debiti), secondo me bisogna correre ai ripari cacciando il responsabile di certi acquisti scellerati.
#TareOut e SFL! 😉

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Giustissimo non fare debiti, ma citare questa statistica senza metterci i trofei più importanti e sopratutto le squadre inglesi e spagnole non ha alcun senso.

Poi per carità uno per pomparsi l’auto stima può anche raffrontarsi all AS Fusion, ma resta veramente un esercizio sterile che non porta ad un reale miglioramento.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

Beh, come sempre quando si tratta di statistiche, ognuno porta un po’ l’acqua al proprio mulino…^_^;
Poi si può dire tutto e il contrario di tutto…faccio un piccolo esempio:

1) si può guardare la Liga, che è in pratica un “affaire à deux” tra Real Madrid e Barcelona, e trarne l’opinione che si possa vincere solo facendo caterve di debiti;

…oppure…

2) si può guardare la Bundesliga, notare il dominio del Bayern München – che non fa un centesimo di debito da non so più quanti decenni – e trarne l’opinione diametralmente opposta…

(ma poi uno potrebbe – ragionevolmente – far notare che le tre squadre sunnominate partivano comunque da posizioni privilegiate pregresse…quindi in sè e per sè certi dati non possono spiegare tutto, a ben vedere…)

Per me comunque ci sta che ci si concentri, trattandosi di una squadra italiana, sulla Serie A… 😉

Poi consentimi di aggiungere che il modello Real/Barça/DiverseSquadreDiPremierPieneDiBuffi non è assolutamente sostenibile nel lungo periodo, e infatti avrebbero voluto fare una “Superliga” partendo da un maxiprestito che ripianasse, almeno in parte, i loro debiti attuali, spostando semplicemente più in là di qualche anno il momente del redde rationem.
(Alla faccia dello “sport”!!! >____<)
A me quel tipo di modello, personalmente, fa ribrezzo.
Se ci fosse un minimo di giustizia bisognerebbe prendere le squadre straindebitate e farle fallire.
E poco male, si resterebbe per qualche tempo senza Real, Barça, Chelsea, Rube, Int€r, Corropolese…e si respirebbe un’aria molto più pulita, roba da Parco Nazionale dello Stelvio, LOL! 😉

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Continuo a dire che in molti casi non si tratti di debito, ma di investimenti oppure di “spese folli” da parte del miliardario di turno.

Il calcio che conta è questo e lo è da decenni; o ci si adegua o lo si combatte per cambiarlo.

Annacquare la verità amara con statistiche parziali e cherry picking è un po’ come mandare soldati a combattere in Russia d’inverno con scarpe di cartone ai piedi.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

Io sono senz’altro per combattere per cambiare questo modello. E comincio, non potendo fare granchè nel mio piccolo, schifando con tutte le mie forze tutti i club straindebitati e pure tutti quelli “come fosse Al Thani”. Mi pare di essere coerente.
p.s.
Scusa se te lo dico, ma il paragone con la Campagna di Russia imho ci sta come i cavoli a merenda e potevi sinceramente risparmiartelo. (Tanto più che in famiglia mia abbiamo avuto purtroppo un caduto sul Don e quindi lo trovo un po’ offensivo…)

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Ah beh non sapevo avessi un caduto in famiglia, per questo ti chiedo scusa se ho urtato la tua sensibilità con quella metafora.

Il punto è che per combattere lo stato attuale delle cose nel calcio —con i club che più spendono ed effettivamente più vincono al contrario della statistica parziale riportata qui— serve molto di più appunto di una statistica mal riportata che fa propaganda, di Lotito e dei suoi affari alla Akpa Akpro, della sola SS Lazio sacrificata sull’altare di una guerra probabilmente persa in partenza.

Ogni sport professionistico con larga audience nel mondo occidentale e capitalistico funziona esattamente come il calcio. È così nell’NBA, nel Baseball, nell’NFL. È così nel tennis, nell’ automobilismo, nella vela.

È così anche nella boxe, malgrado ogni tanto possa saltar fuori un babbione messicano che prenda di sorpresa un Joshua e far credere che con tre panze, una favoletta da cenerentolo si possa mantenere un titolo mondiale contro una macchina da guerra come Joshua.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

Scuse accettate, ci mancherebbe…
Però che vuoi che ti dica, Val..continuo a non essere del tutto d’accordo sul discorso “investimenti”. Mi spiego: un investimento per me è qualcosa che poi alla fine ti porta un guadagno. Io invece guardando appunto i conti dei club che volevano fare la Superleague vedo praticamente solo oceani di indebitamento, e riguardo a quel modello ribadisco con forza il mio schifo.
Poi se mi parli di leghe professionistiche nordamericane è un altro discorso, ma conoscendo bene quella realtà (almeno riguardo MLB – e relative “minors” – NHL e NFL; la NBA proprio non la seguo nè l’ho mai seguita, chiedo venia) ti dico che imho non è un modello applicabile al calcio italiano/europeo.
Bisognerebbe per prima cosa istituire leghe “chiuse” senza promozioni/retrocessioni, essere pronti magari a spostare una squadra da una realtà “piccola” a una grande città, e poi magari a un’altra più grande ancora, in cerca del bacino d’utenza sempre maggiore (come se spostassero il Sassuolo prima a Bologna, e poi a Milano o Roma, perchè c’è più pubblico e quindi migliori prospettive di guadagno), riformare del tutto il mercato istituendo il draft, etc. etc. etc…..tutte cose da noi inapplicabili.
Sempre secondo me, per riportare il calcio entro binari “sani”, bisognerebbe tornare indietro di qualche decennio: Coppa dei Campioni solo per chi vince i campionati nazionali, per chi vince le coppe nazionali coppa delle coppe, per chi arriva secondo/terzo la coppa Uefa. Basta gironi preliminari, sfide dirette andata e ritorno, con le teste di serie che entrano in gioco dopo. Last but certainly not least, come si dice, cancellare la sentenza Bosman e reintrodurre un limite massimo al numero di giocatori stranieri. Tutto ciò porterebbe ad una contrazione consistente degli introiti da diritti TV, e sarebbe in realtà un bene, perchè quei soldi hanno “drogato” il calcio spingendolo nella spirale del debito. Andrebbe poi istituito un “salary cap” ferreo (non quello all’acqua di rose della MLB, per capirci!) così da rendere il gioco più equo. Sparirebbero i Raiola e i Messi e i CR7…estica**i, dico io. A me della CL di oggi dove ai turni finali ci sono sempre gli stessi non può fregare di meno, chettedevodì…io tra vedere una finale di CL tra una qualsiasi tra Real, Barça, PSG, Chelsea, Man Utd. etc., e vedere un’amichevole prestagionale tra Lazio e Auronzo, non ho dubbi, mi guardo la Lazio.
Secondo me, ripeto, bisogna tornare indietro e riscoprire un calcio più genuino e a misura d’uomo.
Anche perchè andando avanti così col modello del debito, finirà che tra qualche anno in agosto i grandi proprietari delle “big” europee si troveranno tutti, chessò, a Davos, portandosi dietro un rappresentante delle rispettive banche di fiducia, e in base alle indicazioni di questi ultimi faranno un’asta a chi si può permettere di spendere di più, e i titoli della stagione successiva verranno decisi in quel modo. Diretta TV a reti unificate, in seguito all’annuncio si organizzerà sul posto la premiazione, e i M€$$i di turno potranno alzare le varie coppe per la gioia dei miliardi di fans collegati in rete (esagero, ovvio…ma a me il calcio delle “big” fa sempre più l’effetto “plasticoso” di un qualcosa di molto simile a quello scenario distopico…)

Last edited 2 anni fa by DajeSSL1900
Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Dunque la restaurazione stile anni ‘80.

Ho una notizia per te: all’epoca era la stessa cosa. Magari le cifre in ballo dei trasferimenti e degli ingaggi erano in generale più basse con qualche picco per solo alcuni fenomeni, ma era la stessa identica cosa.

Inter, Juve, Roma, e poi Napoli e Milan erano quelli che spendevano di più e vincevano di più.

Noi facevamo avanti ed indietro dalla B, col rischio di finire pure in C l’anno dei -9, ed avevamo problemi societari enormi. Si c’era chiaramente l’attaccamento alla maglia, la partecipazione allo stadio, la fierezza di riuscire —tra difficoltà che sembravano insormontabili— di risorgere.

Ma non è quello un modello cui aspirare: non è il professionismo.

In conclusione ti ricordo che attorno agli sport professionistici maggiormente seguiti c’è anche tutto un indotto, tipo l’informazione come ad esempio proprio questo spazio in cui ci stiamo confrontando.
Che facciamo? Chiudiamo i rubinetti anche a questo indotto?

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

Però non scordarti che io parlavo anche di introdurre un salary cap coi controcosi (ci fosse stato quello negli anni ’80, le cose sarebbero state diverse, imho).
Poi anche se sarà una posizione impopolare, sì, per me c’è davvero troppa fuffa intorno al calcio, troppi “opinionisti”, troppe “tavole rotonde” con pennivendoli da strapazzo, troppe tizie siliconate in studio o a bordo campo, troppi “esperti” assai poco didinteressati…insomma per farla breve, troppe braccia rubate all’agricoltura, e lo dico col massimo rispetto per quest’ultima – che anzi vorrei avesse un ruolo più importante nell’economia; più lavoro nei campi e meno startup, insomma. Onde meglio spiegare la mia posizione in materia (che ovviamente esula dai temi che dovremmo ragionevolmente affrontare su questo spazio), se mi posso permettere un consiglio di lettura, ti suggerisco il romanzo fantascientifico-distopico “Ravage” di René Barjavel (in italiano se non ricordo male esistono tre diverse traduzioni, uscite con due titoli differenti: “Diluvio di Fuoco” – su Urania negli anni ’50 e con un editore che non rammento, in traduzione migliore, una ventina di anni dopo – e “Sfacelo”, l’edizione più recente, ad opera di una piccola editrice romana, L’Orma). Fa riflettere, comunque la si pensi… 😉

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Dunque andiamo per gradi: introdurre un salary cap non significa che poi il valore dei cartellini non lieviti.

Il famoso “indice di liquidità” invece dovrebbe essere modificato ed uguale per tutti i club in una lega per ottenere l’effetto che speri, Allora in quel modo si dice: ogni anno hai a disposizione la possibilità di immettere tot milioni al massimo (vale per tutti) e devi mantenere l’indice di liquidità entro questo limite.

Ma comunque avrai sempre club con maggiore appeal e più tifosi che catalizzeranno le attenzioni.

Forse puoi ridurre leggermente il gap, ma dubito riuscirai a fare chissà che. Inoltre resta il fatto che un club impegnato su più fronti è anche giusto abbia maggiori entrate onde poter avere l’organico all’altezza con una panchina lunga.

Sul limite degli extracomunitari o stranieri: l’ho sempre ritenuta un’idiozia.

Non è così che si portano più calciatori nostrani nel calcio. Altrimenti dovreste spiegarmi perché in Spagna, in Portogallo, in Germania, in Francia dove questa regola non esiste si sfornano calciatori forti in continuazione che finiamo per acquistare anche noi.

Sarà che i nostri giovani difficilmente sono disposti a staccarsi dalla mammina o dalla fidanzatina per portare le proprie “entitled” terga anche all’estero pur di giocare e fare esperienza?

Sarà che mentre in Spagna prima di incasinargli la testa con tattiche e contro tattiche gli mettono la palla tra i piedi per farli imparare prima di tutto a dare del tu alla sfera?

O che in Germania è dall’inizio del nuovo millennio che accortisi di non produrre calciatori tecnici e validi per il nuovo modo di giocare hanno aperto migliaia di academy per i giovani, anche con finanziamenti governativi (anzi proprio su decreto governativo!).

Mi frega poco di avere 18 elementi su 22 in organico di nazionalità italiana se poi sono 18 p1ppe ar sugo, per giunta che si sentono anche “bambini d’oro” da tutelare, coccolare, e non so fargli anche il bidet?!

A ‘sto punto preferisco 18 niños de rua, affamati e di talento, magari tirati fuori anche da una favela se proprio poi devo anche dare al calcio un valore sociale reale.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

Val, io per “salary cap coi controcosi” intendo non una somma calcolata sul fatturato (che si limiterebbe a mantenere lo status quo, ovviamente), nè una somma fintamente bassa cui si aggiunge una “luxury tax” così da consentire che tutto continui come prima (come in MLB), ma intendo proprio che si fissi un limite *uguale per tutte* ed assolutamente NON sindacabile.
Ad es., che si stabilisca che *nessuna* squadra possa spendere più di, chessò, 100 / 200 milioni per gli stipendi dei calciatori. Vuoi il supermegacampionissimodellaplaystation da 50 milioni netti / 100 lordi annui? Bene, per avere quello sprechi metà del tuo salary cap e poi sono cavoli tuoi, dovrai riempire gli altri slot con dei giocatori meno famosi. Magari così facendo ci si ricorderebbe una volta per tutte che il calcio è uno sport di squadra e che certe primedonne non vincono da soli? Tanto di guadagnato, secondo me.

Sul resto, in effetti, hai molte ragioni…occhio solo che Spagna, Portogallo, UK e Francia hanno anche un sacco di ex-coloniali sudamericani o africani naturalizzati, quindi forse i numeri dei giocatori loro ne risultano un po’ gonfiati rispetto a noi. Comunque ripeto, su molti punti hai ragionissima, niente da dire. Proviamo allora a riformulare l’idea: anzichè reintrodurre un limite legato alla nazionalità, aumentare la quota necessaria di giocatori provenienti dal vivavio, per esempio? Che sia vivaio della singola squadra oppure complesso dei vivai di quel campionato, si può discutere quale opzione sia meglio.
Che te ne pare?

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Avevo capito cosa intendessi col salary cap.
Ti ripeto c’è comunque il problema del prezzo dei cartellini.

Ecco perché io parlavo più di un indice di liquidità con immissione a quota fissa massimale annua.

In questo modo si seguirebbe più una logica di mercato che premi effettivamente le gestioni migliori rispetto a quelle poco avvedute, evitando di drogare il sistema con troppe immissioni di denari da debiti o da finanziamenti a fondo perduto da parte di ricchissimi mogul.

Ed otterresti anche l’effetto di invogliare di più le squadre maggiori a valorizzare i vivai.

Questo poiché fare delle plusvalenze vere diverrebbe la norma, oppure qualora si stesse nella posizione di non poter acquistare, dovrebbero per forza attingere ai tesserati nelle giovanili per rimpinguare la prima squadra.

Il tutto condito dalla possibilità di fare anche la squadra B che giochi nella serie inferiore senza poter ottenere promozione nella stessa serie come avviene in Spagna.

Comunque queste sono tutte ipotesi che lasciano un po’ il tempo che trovano. Gli interessi economici attorno al calcio su scala globale sono di miliardi di dollari all’anno, quindi il discorso è inverso rispetto al dire “è il giocatore che costa troppo o richiede troppo, è il procuratore che guadagna troppo”.

È in realtà il sistema economico globale che genera tramite questi fenomeni di massa cifre da capogiro visto l’elevato numero di consumatori che attrae. Consumatori che oltretutto sono ultra-fidelizzati, perché un tifoso è un cliente che non può cambiare negozio, è in fondo un drogato che si rivolge per giunta sempre allo stesso spacciatore.

Ti lascio con un ultima provocazione del mondo della boxe: oggi il miglior pugile al mondo pound to pound è Canelo Alvarez. Non puoi vedere più i suoi eventi su Sky, DAZN etc ma su piattaforme streaming il cui costo ad utente per fruire di un solo evento è di circa 70-80 dollari.

Probabile quello sarà il futuro di grandi squadre tipo Barça, Manchester, Real Madrid, Chelsea, Juventus, Inter, Milan etc.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  Val

La tua idea di modifica dell’IDL mi sembra senz’altro interessante…poi sul discorso “squadra B in serie minore” sono non solo d’accordo, ma d’accordissimo! ^____^
Adoro il sistema MLB per cui se un giocatore non rende lo sposti in TripleA, e al contrario se uno va bene in una “minor” lo puoi “far salire”! 😉

Sono invece meno d’accordo sul discorso “consumatori del prodotto calcio”. Mi spiego meglio: a me pare che ultimamente ci siano magari vagonate di nuovi consumatori dai c.d. “mercati asiatici”, ma alla fine della fiera non si tratta di veri appassionati/tifosi, semplicemente di gente che magari si compra la maglietta del Real/Barça/… perchè va di moda (un po’ come il – per me, odiatissimo – cappellino dei NY Yankees che si trova *ovunque*, anche se il 99,99% di quelli che lo indossano manco sa cosa sia il baseball).
Il “consumatore fidelizzato” è quello europeo (o sudamericano) che magari conosce vitamorteemiracoli della propria squadra del cuore e sa raccontarti aneddoti risalenti a cent’anni fa. Però quel consumatore/tifoso non ha disponibilità economiche infinite (in Sudamerica ancora meno che da noi, ma dacci tempo, continuando così tra un po’ staremo messi come l’Argentina): la maglietta se la compra, ma mica tutti gli anni – a parte i casi limite dei collezionisti, ma quelli si contano sulle dita delle mani, la maggior parte si compra magari una maglietta ogni tot. stagioni e stop; e se gli proponi un abbonamento a 10 €/mese ci sta, ma se gli offri la singola partita a 50 € te ne vedrà al massimo 4 o 5 in una stagione (che è poi uno dei motivi per cui spingono la Superlega: non riuscirebbero mai a far pagare certe cifre per Wolverhampton – Southampton o per Mallorca – Celta Vigo o Sassuolo – Venezia; quindi si organizzano una lega dove tutte le partite sono vendibili a quella cifre e sarà tutta una sfida tra, tipo, le 16 squadre più famose d’Europa. Io però mi chiedo: quanto tempo ci vorrà prima che la gente si annoi di vedere l’ennesimo Real – PSG o Man Utd. – Borussia?).

Poi sul pugilato, che vuoi che ti dica, da vecchio estimatore, ti confesso che il pugilato di oggi mi pare, salvo eccezioni, una gran pagliacciata, e preferisco guardarmi qualche vecchio incontro su YT (per es. quelli di Sugar Ray Leonard, Roberto Duran o Michael Nunn) 😉

Last edited 2 anni fa by DajeSSL1900
DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Val, io però non ho mai parlato (e nemmeno pensato!) di tornare ai due punti per vittoria.
Poi cosa intendi per “indicatori economici”? Fatturato e volume d’affari? Se è così, sarei ben sciocco a negare che le “big” movimentino somme enormi. Quello che nego è che lo facciano in maniera redditizia. Due miliardi di indebitamento complessivo per Real e Barça, 400 e rotti milioni per la Rube, 500 e rotti per lo United, 600 e rotti per l’Int€r…e così via. Per me è la dimostrazione nero su bianco che si tratta di un modello di business fallimentare.
Quanto al pugilato, Canelo Alvarez è un signor pugile, non si discute (come anche un altro signor pugile è Joshua che avevi nominato in precedenza), ci mancherebbe…però personalmente non spenderei 70 dollari per vedere un suo incontro…semplicemente perchè per me non sono una somma da poco, e temo siamo in tanti ad essere in questa condizione…/.___.\
Troverei più saggio se facessero, chessò, un canale tematico con tutti gli incontri migliori a 10 euro al mese…

Val
Val
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Nemmeno io li spenderei per un evento in streaming, eppure in parecchi lo fanno.
Così come non spenderei 10 mila dollari per vedere dal vivo il superbowl, eppure è sempre pieno come evento.

Quello è il mercato statunitense.

Le squadre Inglesi hanno fatturati da far paura, i bilanci cui ti riferisci in Italia e Spagna comunque sono sostenuti, viceversa non riuscirebbero più a pagare gli stipendi e stai sicuro a breve finirebbero al collasso quelle squadre.

Ma ti pare che Kezman o Morabito ed i calciatori che rappresentano abbiano leverage su gruppi industriali a livello globale tipo quello della famiglia Agnelli?

Credi che questi gruppi non facciano cartello anche nel mondo del calcio? Se volessero potrebbero ridimensionare verso il basso il mercato come e quando vogliono. La dimostrazione pratica è Dybala.

Il fatto è che, salvo i casi in cui ci sia dietro un magnate che spende tanto per hobby senza nemmeno badarci, nella maggior parte dei casi si creano delle commistioni d’affari con le proprietà delle società sportive (in piccolo Lotito è un altro esempio).

Ti ripeto, sono il primo ad essere d’accordo sul limitare la cosa per salvaguardare lo sport, ma nel farlo ipotizzo più strumenti che siano al passo coi tempi rispetto a restaurazioni del passato, che comunque è stato superato e verrebbe nuovamente superato (ovviamente il far riferimento ai due punti a vittoria era un’iperbole).

PS anche Joshua ha organizzato in medio oriente l’evento con cui si è ripreso i titoli contro Ruiz, garantendo ad entrambi un gran guadagno.
Sul match uscito fuori tutto si può dire tranne che non fosse vero (e Joshua ha fatto il lavoro che doveva fare in quell’occasione).

Ruggero
Ruggero
2 anni fa
Reply to  DajeSSL1900

Abbiamo vinto per la bravura dei Tecnici che si sono alternati e hanno fatto giocare al massimo la squadra in quelle 5 partite,merito anche a Stanlio o Olio che li hanno messi li ma lontano da una programmazione ,tutto basato sull’improvvisazione e come i Tecnici hanno alzato la testa per migliorare l’organico Olio ha fatto in modo e maniera di far finta di litigare dando la colpa a loro e li ha cacciati,senza riconoscenza e senza onore.

Val
Val
2 anni fa

Eh si eh i club inglesi infatti notoriamente spendono pochissimo o non vincono un cacchio.

Ruggero
Ruggero
2 anni fa

Pensa se non avessero buttato i soldi (non li hanno buttati,sanno bene quello che hanno fatto) cosa avrebbero potuto fare con la Lazio che aveva dato una Lezione severa di calcio alla Juventus pluricampione,mai successo prima e forse mai succederà più in una settimana un doppio 3 a 1 in nostro favore con 6 gol fatti alla Juve di Ronaldo…….. (purtroppo per noi tutti hanno dato i meriti di quei risultati a Inzaghi e per il duo questo è bastato per distruggere tutto il loro EGO era stato colpito i meriti dovevano essere loro),invece il GARGAROZZONE lotito e il roscio tare hanno preferito Muriqi.

Asrm
Asrm
2 anni fa
Reply to  Ruggero

Se commento me dici che t’ho copiato..😂

Ruggero
Ruggero
2 anni fa
Reply to  Asrm

No No ,non te lo dico…….ahahahahaha

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