Giovanni Malagò è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione in onda su New Sound Level 90FM. Ecco, di seguito le sue dichiarazioni.
Le parole del presidente del Coni, sulla questione stadio per le due società capitoline.
Nei giorni scorsi si è detto contrario sull’intitolare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi fin quando Roma e Lazio non avranno il proprio stadio. Pensa che prima o poi lo avranno?
Queste società se non ambiscono a farsi uno stadio come le altre società prima o poi avrannlo un futuro segnato. Mi auguro che questo avvenga, se un giorno io prelevassi una squadra di calcio la prima cosa che farei è darle una casa.
Pensa che si possa tornare in breve tempo ad una capienza negli stadi di almeno il 50%?
Penso che ci siano tutte le intenzioni da parte del governo che deve però interfacciarsi con il CTS, ma nel caso la curva dei contagi dovesse flettere credo che sarebbe buon senso andare a percentuale e non su una cifra forfettaria che non ha senso per la differente capienza di ciascuno stadio.
Alle Olimpiadi invernali di Pechino, che inizieranno tra pochi giorni, chi potrebbe essere “il Divino” o “la Divina” dello sport italiano?
Punto forte su Arianna Fontana.
Ridicoli.
Siamo stati la prima società negli anni ‘90 con Cragnotti a voler fare uno di proprietà sul modello inglese, e senza alcun progetto di speculazione edilizia annesso.
Ma ovviamente se non sei un Agnelli in questo paese fai poca strada, pur avendo idee innovative.
A distanza di quasi 30 anni e con gli sviluppi nei recenti anni in merito a partecipazione in presenza a grandi eventi, potrebbe persino rivelarsi antieconomico come discorso.
La lazio con il gestore è da un pezzo che non ha futuro
L’unica cosa che deve fare e’ andarsene in Kazakhistan