Il portiere spagnolo si è raccontato alla rivista FourFourTwo
Intervistato da FourFourTwo, Pepe Reina, ha parlato di diversi argomenti, tra cui il suo addio al calcio. Di seguito le sue parole:
“Senza accorgermene ero in finale di Champions. È successo tutto in fretta e credevo di poterla rigiocare nuovamente. Non è stato così e quella sera, anche se eravamo i più forti, abbiamo perso. La Champions deve una coppa alla famiglia Reina. Non c’è riuscito papà, non ci sono riuscito io, spero ci riesca mio figlio che gioca da portiere nelle giovanili della Lazio. Fare benzina prima delle partite del Liverpool era un’ossessione, sono un tipo superstizioso e prima di ogni gara mantengo gli stessi rituali. Abbiamo vinto una partita, dove ho mantenuto la porta inviolata, dopo aver fatto benzina e da lì è diventato un rito. Una volta mi mancavano solo 5 sterline per il pieno e il benzinaio mi ha detto ‘Ma che cosa stai facendo?’. Alla Lazio non l’ho mai fatto, allontanandomi da Liverpool ho smesso. Il segreto della longevità sta nell’amore che metto nel mio lavoro. Sono arrivato l’anno scorso come riserva di Strakosha, poi il Covid – 19 lo ha colpito e le gerarchie sono cambiate. A quel punto Inzaghi ha cambiato idea e sono diventato titolare. Amo il calcio ed essere portiere. Per mantenerti ad alti livelli per vent’anni non basta il talento, quello basta per cinque. La dedizione è l’aspetto più importante. Non so quando smetterò. Forse altri due anni gioco, poi quando smetterò lo saprò perché non sentirò più le farfalle nello stomaco.”