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Italia, Mancini: “Noi la dimostrazione che anche quando meriti, a volte non vinci”

Serie A, Mancini: "Da CT preferirei si riprendesse dopo l'estate"
Il ct Mancini alla cerimonia dei premi Ussi 2019

Il ct dell’Italia Roberto Mancini ha rilasciato un’intervista al quotidiano francese L’Equipe dove ha parlato del futuro azzurro.

Intervista al quotidiano L’Equipe per Roberto Mancini . Il commissario tecnico della Nazionale ha parlato della mancata qualificazione diretta ai prossimi mondiali, dei prossimi spareggi e del futuro degli Azzurri.

Abbiamo avuto diverse occasioni di qualificarci prima, ma siamo stati sfortunati. I dettagli che prima ci giravano a favore, nelle ultime occasioni ci sono girati contro. Nelle ultime due partite contro la Svizzera abbiamo dominato, ma non ne abbiamo vinta nemmeno una. Peccato, ma ormai è successo e adesso dobbiamo rimboccarci le maniche. Abbiamo le qualità per vincere e qualificarci lo stesso e lo dimostreremo.

Nel 2018 dissi ai ragazzi che nello sport ci sono momenti in cui le cose vanno male e altri in cui vanno bene. In Nazionale purtroppo se non vai a un Mondiale devi aspettare quattro anni per provare a fare quello dopo. In una carriera da calciatore sono un tempo lunghissimo. Oggi la situazione è di nuovo complicata e dobbiamo vincere due partite per andare in Qatar. Restiamo però una squadra eccellente, che ha appena vinto l’Europeo. Siamo la dimostrazione che nel calcio, anche quando meriti, a volte non vinci. Meritavamo la qualificazione da un bel po’ e invece ci ritroviamo in una situazione molto difficile. Ma è proprio nelle difficoltà che bisogna essere forti”.

Conosco bene il calcio in Italia, la volubilità del contorno, di un ambiente che passa in un attimo dall’esaltazione alla depressione. Di certo i giocatori non avevano perso le loro capacità per una sconfitta e l’amichevole che giocammo a Nizza contro la Francia mi confortò. Perdemmo 3-1 ma mi accoris che non eravamo poi così lontanti al livello di gioco. Il rinnovamento era necessario, ma io non guardo solo l’età di un calciatore. Abbiamo tenuto giocatori d’esperienza e il mix ha funzionato. 

L’Italia ha vinto 4 mondiali con 4 sistemi di gioco diversi: non ce n’è uno che ti fa vincere per forza. Ogni squadra ha però un suo stile e certamente il nostro è storicamente improntato sulla solidità difensiva. All’Europeo la sola partita in cui abbiamo sofferto è stata contro la Spagna., che ha un palleggio notevole. Ma la nostra identità è quella di saperci difendere meglio degli altri. Poi però uno deve essere anche capace di segnare in modi diversi. In Nations League abbiamo perso contro la Spagna soltanto perché siamo rimasti in dieci, altrimenti avremmo almeno potuto pareggiare la partita. La nostra vittoria all’Europeo ha dato fiducia a tutto il movimento sportivo nazionale. Abbiamo reso felici le persone e questa resta una soddisfazione enorme.

Ora dobbiamo aspettare fino a marzo per gli spareggi e questo non mi piace. Mi manca allenare ogni giorno e giocare costantemente invece che una volta ogni tanto. Per il mio futuro vedremo. Ora abbiamo questi importantissimi spareggi da affrontare, poi vedremo che cosa succederà. Non sto ancora pensando al mio futuro“.

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