Sulla Gazzetta dello Sport 5 segreti e curiosità sulla vita di Pedro, la cui carriera e bacheca non ha paragoni con nessuno in Italia.

Un esempio di professionalità encomiabile, così la Gazzetta dello Sport descrive Pedro, che in pochi mesi ha già conquistato il pubblico della Lazio. La rosea, in un pezzo firmato da Chiara Zucchelli, svela oggi cinque curiosità e segreti sulla sua vita e carriera.

A cominciare dal palmares, che non ha eguali in Italia. 25 titoli conquistati – meglio anche di Ibrahimovic, specifica il quotidiano – in giro per il mondo tra Barcellona, Chelsea e Nazionale. Ha vinto tutti i trofei internazionali a cui a partecipato. 3 Champions e altrettante Supercoppe europee, 2 Mondiali per club, 1 Europa League e, con la Spagna i trionfi in Sud Africa 2010 e a Euro2012.

È un tipo di atleta che ama molto giocare con il pallone, ma non trascura affatto il lavoro in palestra. A 34 anni si tiene in forma con allenamenti dettagliati e specifici. Dal punto di vista sentimentale ha attraversato qualche turbolenza, rivela il giornale, ma è una persona che si spende molto anche nella solidarietà. Non ha ma dimenticato la piccola squadra locale nella quale ha iniziato a calciare da piccolo e ha contribuito a salvarla economicamente. Ha una fondazione a suo nome che tiene in piedi tantissimi progetti e, di recente, ha aiutato a distribuire i dispositivi di protezione individuale in Spagna durante la fase più acuta della pandemia.

Tempo fa, si legge ancora nel pezzo, aveva dichiarato al Guardian di essere il tipico calciatore di origine “canaria“. Nato nell’arcipelago atlantico, Pedro si definisce una persona alla mano come la cultura di quelle isole vuole e, seguendo i dettami di quella scuola calcistica, è cresciuto affinando abilità, velocità e predisposizione offensiva.