La rifondazione della Primavera ha portato a giocare con Calori molti ragazzi interessanti del settore giovanile. Ma chi potrà realmente essere utile alla prima squadra in futuro?
Di Simone Brisi
Una partenza col botto per la Lazio Primavera. I ragazzi di Calori sono in testa al girone B della Primavera 2 a pari punti con il Frosinone dopo 4 giornate, condite da 3 vittorie e 1 sconfitta, senza contare la coppa Italia, dove le giovani aquile hanno eliminato la Reggina. Un gruppo nuovo dopo il fallimento della squadra dello scorso anno, che da gennaio in poi ha cestinato una salvezza che sembrava dovesse arrivare in modo tranquillo, crollando dopo la sconfitta con la Fiorentina in finale di coppa Italia e inanellando una serie di sconfitte consecutive paurosa.
La rosa messa a disposizione di Calori quest’anno, per cercare la tempestiva promozione, è molto giovane: si contano alcuni 2005, dei 2004, diversi 2003 e qualche fuoriquota, che ha preso parte alle ultime stagioni con la vecchia guardia.
Se negli anni passati si è puntato molto su giovani prospetti arrivati dall’estero, quest’anno la ricostruzione è stata fatta in casa. La maggior parte del gruppo, infatti, è stato promosso dalle giovanili, con la speranza di rivedere un giorno calciatori salire in prima squadra e fare le fortune della Lazio, come successo con Di Canio, Nesta, Di Vaio e, ultimamente, con Cataldi, Keita e Strakosha.
Da tenere d’occhio per il salto diverse pedine: sicuramente c’è Marco Bertini, il capitano, dotato di un buon piede e di intelligenza tattica. Tra i più giovani, attenzione anche a Mirko Mancino, esterno offensivo, Floriani Mussolini e De Santis, terzini, Antonio Troise, che già quest’estate ha fatto parte della spedizione di Sarri ad Auronzo, Valerio Crespi, bomber classe 2004 che sta impressionando tutti in queste prime uscite, scavalcando alcuni compagni “senatori” del gruppo nelle gerarchie e qualche giocatore più esperto come Furlanetto e Castigliani.
È sicuramente presto per stabilire se questi giovani talenti saranno in grado di imporsi nella Lazio del futuro, ma le prime sensazioni date da questo avvio di stagione sono abbastanza positive e se il buongiorno si vede dal mattino, i biancocelesti possono pensare di avere fra le mani diverse rose pronte a fiorire