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Empoli – Lazio: 1-3, la rivoluzione è iniziata

È vincente al Castellani di Empoli la prima uscita della Lazio di Sarri. Prestazione che mette in luce la rivoluzione nel gioco biancoceleste.

La rivoluzione sarriana inizia dal Castellani di Empoli. La prima della nuova Lazio targata Maurizio Sarri regala da subito grande spettacolo. Nel 1-3 finale i 1550 laziali arrivati in trasferta e tutti quelli davanti alla TV hanno già potuto assaporare quello che li aspetterà da ora in avanti.

Lazio arrembante dal primo istante, con un il pressing alto asfissiante, marchio di fabbrica del mister. E non fa niente se è l’Empoli a passare in vantaggio dopo 3 minuti alla prima occasione, che capita sui piedi di Bandinelli, dopo un’incertezza in fase di costruzione a metà campo. Anzi, è proprio quello il primo grande segnale di cambiamento. Sul diagonale secco Reina non può nulla, ma la risposta dei biancocelesti è immediata. Vicario regala un angolo controllando male un retropassaggio. Dalla bandierina, Felipe Anderson pennella per la testa di Milinkovic sul primo palo. 1-1 dopo nemmeno un minuto e squadra che non smette di martellare.

Tra centrocampo e attacco sono evidenti le novità nel gioco delle aquile. Tocchi di prima per superare i raddoppi avversari in fase di impostazione. Pedro – da subito al centro della manovra, come se si allenasse da sempre a Formello – e Felipe Anderson mettono in costante difficoltà gli avversari sulle corsie esterne. Tagli continui e giocate per saltare l’uomo quando la palla è tra i piedi. Lo spagnolo dimostra anche spirito di sacrificio scendendo più di una volta ad aiutare Lazzari. E viceversa. L’ex Spal, quando si sovrappone davanti fa male alla retroguardia empolese. Alla mezz’ora è sua la firma sul 2-1, con un tiro incrociato raso terra, su servizio in profondità di Milinkovic. Il serbo è il vero perno della manovra. Spadroneggia fisicamente in mezzo al campo, dialoga nello stretto con Immobile, quando questi si abbassa sulla tre quarti, e serve assist ai compagni.

Ancora da perfezionare invece i movimenti della retroguardia. Il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4 non è ancora del tutto digerito dagli interpreti, che nel primo tempo concedono qualcosa di troppo ai padroni di casa. Oltre al gol subito a freddo, al quarto d’ora Mancuso, lanciato a rete, manda sul fondo un pallonetto nel tentativo di anticipare Reina in uscita. Un errore in appoggio sulla tre quarti di Hysaj favorisce al 24° ancora Bandinelli, che scheggia il palo dal limite dell’area.

Al 40° comunque arriva anche l’1-3. Acerbi guadagna un calcio di rigore, steso da Vicario in uscita. Dal dischetto Ciruzzo non fallisce.

Esce Akpa Akpro, entra Luis Alberto e inizia la ripresa. L’Empoli al 55° spreca una grande occasione per accorciare. Ancora una volta non perfetta la linea a 4 laziale ed è di nuovo Bandinelli, dimenticato tutto solo sul secondo palo, a rendersi pericolosissimo. Provvidenziale prima l’intervento di Reina e poi quello sulla linea di Luiz Felipe sul tentativo di ribattuta di Bajrami.

La trama del match però è sempre la stessa. Con in più la qualità del mago, che in mezzo al campo diventa il metronomo tra i reparti. La manovra biancoceleste è serrata, con accelerate improvvise. Lo stesso numero 10 avrebbe la palla del 4-1 a tu per tu col portiere, ma non riesce a concludere.

Nell’ultima mezz’ora in campo vanno anche Raul Moro, André Anderson, Escalante e Muriqi. I ritmi si abbassano. La traversa di Bajrami a un minuto dal 90° non mette in discussione il risultato e al fischio finale mister Sarri va a prendersi l’abbraccio dei laziali nel settore ospiti.

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