In collegamento da casa Sarri, il mister biancoceleste – insieme ad Alfredo Pedullà – ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportitalia.

“Ho passato il mio tempo in famiglia, leggendo tanto, vedendo tante partite e tanto ciclismo vista la mia grande passione. È stato un anno particolare e non mi è pesato stare fuori visto gli stadi vuoti.

Lo scudetto con la Juventus era dato per scontato dall’esterno ma anche dall’interno. Non abbiamo neanche festeggiato lo scudetto. Probabilmente l’anno giusto per allenare la Juventus è questo visto che hanno festeggiato il quarto posto. Nello sport la vittoria non è mai una cosa scontata.

Nella passata stagione non si erano create le giuste condizioni per rientrare in gioco. Ho preferito restare fermo.

Un ritorno a Napoli? Non c’erano i presupposti. Ho detto a tutte le società che mi hanno cercato la stessa cosa. Mi hanno chiamato da Napoli a gennaio, ma non è stata una trattativa.

Ronaldo va gestito, sono un allenatore e non un gestore. Mi diverto molto di più ad allenare che nella gestione dell’atleta. Ronaldo è un fenomeno non solo in campo ma anche fuori dal campo. È un prodotto della società. Si parla molto di più dei singoli giocatori che delle squadre.

Jorginho Pallone d’Oro? Giocatore raffinato che non tutti possono capire. Non è un calciatore che ti prende l’occhio, ma è un calciatore immenso. Stava andando al City, per fortuna è arrivato al Chelsea ed è esploso in maniera importante.

Dybala è straordinario, la Juventus deve prendere una decisione o ci punta o si salutano. Un nuovo Sarri? Roberto (De Zerbi) mi dispiace non vederlo in Serie A, ma sono convinto che questa sua nuova esperienza lo consacrerà come allenatore.

Sarri vs Mourinho? Giocherà Lazio-Roma non noi due. Le squadre contano, non i singoli. La cosa più bella è vedere giocare la squadra bene. Se si diverte l’allenatore poco dopo lo faranno i calciatori. Se si divertono allenatore e calciatore, dopo un po’ si divertiranno anche i tifosi.

Higuain giocatore pazzesco, quando si accende è devastante. Insigne se sbaglia cinque minuti viene messo in croce. Callejon è perfetto in tutto. Insigne è molto sottovalutato. Allenerei nuovamente tutti e tre in base alle caratteristiche.

Non ho mai parlato direttamente con la Roma, ma sentendo i miei agenti siamo stati molto vicini. Ronaldo? Meglio rinunciare ad un calciatore che rinunciare a cinque, sei per questioni economiche.

Nella rosa attuale della Lazio non ci sono esterni, ma non sono un integralista, ho fatto tanti moduli diversi. L’unica cosa che non posso fare è la difesa a tre. Vediamo per il modulo, ma non è un problema. Le prime parole da laziale vorrei farle in presentazione, ma Lazzari può fare tutto.

Senza rendersi conto, noi allenatori cambiamo continuamente. Ho delle esigenze quando alleno ed è quella di trovare una società che mi faccia fare l’allenatore da campo, altrimenti divento triste.

Il mio obiettivo è tornare ad avere una squadra che lavora sodo tutta la settimana per divertire la domenica. Ho bisogno di un’esperienza gratificante sotto il punto di vista professionale.

Con la Fiorentina c’è stata una chiacchierata. Al Chelsea ho fatto un errore clamoroso lasciare per tornare in Italia. Ho vissuto un anno particolare a Londra, un proprietario non presente sul territorio. Ho sbagliato a lasciare Londra.

Le esperienze pre-campionato sono sempre belle e facili, quando ci saranno le difficoltà si vedono le persone. Sono convinto di non aver sbagliato scelta, con Lotito.