I problemi tecnici di DAZN hanno creato il caos ieri non consentendo la visione dei match di Inter e Lazio. Oggi la Serie A chiede garanzie.
Problemi tecnici, rimpalli di responsabilità, scuse per il disagio e alla fine chi ci rimette è sempre il consumatore. O, come nel caso di DAZN ieri, il tifoso. 5 ore di blackout dell’emittente non hanno consentito a moltissimi utenti di vedere Inter – Cagliari e Hellas – Lazio. Segnale non proprio incoraggiante per chi, da agosto prossimo, dovrà garantire la visione di tutte e dieci le partite di Serie A per i prossimo 3 anni.
All’ira (e ironia) scatenatasi sui social è seguita stamattina una lettera dei club della massima divisione italiana, riportata sulle colonne di Repubblica, nella quale si chiedevano rassicurazioni circa gli accorgimenti tecnici implementati per scongiurare che simili episodi si verifichino in futuro.
“Il problema è derivato dal fallimento del servizio di autenticazione fornito da un nostro partner esterno“, aveva fatto sapere in serata, tramite social, l’emittente streaming. A ciò sono seguite le scuse proprio le scuse del “fornitore esterno”, la Comcast Technology Solutions. La stessa azienda che, come si legge da Tuttomercato Web, dal 2018 è diventata proprietaria di Sky (sconfitto di recente nell’asta per i diritti TV). “Eravamo in stretto contatto con loro mentre risolvevamo il problema – ha fatto sapere la società americana, in una nota riportata dall’agenzia Reuters – e ci scusiamo per tutti coloro che sono stati interessati“.
A pensar male si fa peccato e infatti bisogna sottolineare che non si è trattato solo di un problema italiano. Altre piattaforme europee hanno avuto gli stessi inconvenienti. Resta il fatto che DAZN non è riuscito in tempi brevi a risolvere la situazione e la preoccupazione per il futuro è concreta. Nel contratto con la Lega Serie A, riporta ancora TMW, non è prevista alcuna penale per simili disservizi, né, a quanto pare, un piano di emergenza da applicare prontamente.