Il difensore romeno è diventato domenica il calciatore biancoceleste con più presenze nella storia della Lazio, insieme a Favalli (401): qualcosa di inimmaginabile quando arrivò a Roma 13 anni fa…e non è ancora finita
di Michele Massari
Stefan Radu non poteva immaginare che, una volta arrivato a Roma nel gennaio del 2008, sarebbe diventato il giocatore con più presenze nella storia della Lazio. Il difensore romeno domenica ha raggiunto, dopo 13 anni, una leggenda biancoceleste come Favalli: sembrava un traguardo inarrivabile, ma ce l’ha fatta. Addirittura, il 3 aprile all’Olimpico contro lo Spezia, il record potrebbe diventare tutto suo e avrà questo finale di stagione per aumentare il divario.
COSA HA OTTENUTO CON L’AQUILA SUL PETTO? – E’ stato un percorso difficile e lunghissimo, durato quasi un’intera carriera calcistica, ma ha riservato a Radu una miriade di soddisfazioni che hanno ripagato i sacrifici fatti. E’ diventato un simbolo della tifoseria e, pur non avendo la fascia di capitano al braccio, è stato negli anni un leader indiscusso della squadra, trascinandola sempre nei momenti di difficoltà. In bacheca ha messo 6 trofei totali: 3 Supercoppe italiane e 3 Coppe Italia. Di questi titoli conquistati, conserva un ricordo speciale (e come dargli torto) della finale del 26 maggio contro la Roma: “Mi tengo strette tutte le 401 partite con la Lazio, ma se ne devo scegliere una, allora scelgo la finale di Coppa Italia nel 2013”, ha dichiarato nel post-gara di Udine.
COSA POTREBBE RISERVARE IL FUTURO? – Radu sta sorprendendo per la continuità e la qualità: con il in campo, la difesa della Lazio è più solida e sicura. In molti diranno che più di così non possa dare, ma questo non significa che il veterano del gruppo non possa contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di questa stagione: ci sono ancora 12 partite da giocare in campionato per arrivare tra le prime quattro, in modo da tornare in Champions League anche la prossima stagione. È in scadenza a giugno e ancora non è stato rinnovato il suo contratto, anche se di dubbi ce ne sono pochi. Solo il tempo ci farà capire meglio il destino del difensore romeno ma di certo, rinnovo o non rinnovo, non sarà mai dimenticato da nessuno: né dalla società, né dai tifosi. Equesto già è un riconoscimento glorioso per quanto fatto in carriera per la maglia biancoceleste.