Bologna – Lazio è anche la sfida tra Mihajlovic e Inzaghi, i due ex compagni e amici che quando si affrontano fanno nascere gare ricche di reti

Di Daniele Caroleo

Bologna – Lazio arriva nella settimana dell’assoluzione, è giusto ribadirlo, con formula piena “perché il fatto non sussiste”, di un grande doppio ex: Beppe Signori. Un calvario lunghissimo, durato ben 10 anni e che si è concluso il 23 febbraio con la sentenza definitiva che lo assolve, senza se e senza ma, dalle accuse in merito all’inchiesta sul calcioscommesse del 2010. Un’assoluzione per altro arrivata a pochi giorni dal compimento del suo 53° anno d’età (17 febbraio), molti dei quali trascorsi con indosso la casacca biancoceleste della Lazio e quella rossoblu del Bologna.

A Roma, l’attaccante è giunto nel 1992, dopo le straordinarie stagioni con il Foggia. Si presenterà, nel suo esordio ufficiale con la Lazio, con una doppietta a Marassi contro la Sampdoria (6 settembre 1992) e nel corso degli anni trascorsi nella capitale conquisterà per 3 volte il titolo di capocannoniere della Serie A, arrivando ad indossare anche la fascia di capitano. Lascerà la Lazio nel dicembre del 1997, dopo aver collezionato complessivamente 127 gol in 195 presenze (è, attualmente, il terzo attaccante più prolifico della storia della Lazio, dietro Piola ed Immobile).

Dopo una breve parentesi con la Sampdoria, Beppe-gol raggiungerà Bologna, confermando anche in questa occasione le sue straordinarie doti realizzative. La sua prima marcatura con i felsinei arriverà nella sua seconda apparizione ufficiale, in Polonia, contro il Ruch Chorzow, per il trofeo Intertoto, che alla fine verrà conquistato proprio dal Bologna. In Emilia, Signori resterà per ben 6 stagioni (la parentesi più lunga della sua carriera), collezionando 176 presenze e 84 gol in tutte le competizioni. Grazie a queste prestazioni, risulta essere il 4° calciatore della storia del Bologna con più reti nelle coppe europee (14).

Ed è proprio il gol il filo conduttore della sfida di sabato pomeriggio, visto che gli incontri tra i due tecnici (ex compagni di squadra nella Lazio), Sinisa Mihajlovic e Simone Inzaghi sono sempre stati caratterizzati da moltissime reti (27 complessive, in 7 sfide, con un media di 3,9 gol a partita, 15 dei quali sono stati segnati dalla squadra allenata da Inzaghi e 12 da quelle di Sinisa). Il bilancio, per quanto riguarda i confronti, pende decisamente a favore del tecnico piacentino, con 3 vittorie a fronte di 3 pareggi e di una sola sconfitta (Lazio-Torino 1-3 dell’11 dicembre 2017, con l’arbitro Giacomelli, lo stesso che dirigerà la partita di sabato) 

I biancocelesti sono in vantaggio anche per quanto riguarda le sfide complessive tra Lazio e Bologna (in 133 incontri di Serie A: 52V 37P 44S) ed in merito ai gol segnati (191 vs 181), mentre Simone Inzaghi, da quando siede sulla panchina della formazione capitolina, non ha mai perso contro i felsinei (5V e 4P).

La partita contro il Bologna potrebbe quindi essere la sfida ideale per rilanciarsi nuovamente in campionato (arbitro permettendo), dopo la brutta sconfitta in Champions League, visto che, come ribadito da tutti a più riprese, l’obiettivo principale è quello di tornare nella massima competizione europea per club anche nella prossima stagione.

Magari grazie ai gol del suo attaccante principale, Ciro Immobile (a secco da 3 partite consecutive, 2 in Serie A ed una in Champions), che proprio recentemente ha scalzato lo stesso Beppe Signori dal secondo posto nella classifica dei marcatori più prolifici della storia della Lazio.

Nel segno del gol, quindi. Oggi come allora.