Guerino Gottardi si è raccontato in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera ai microfoni di Andrea Sorrentino.
L’ex calciatore biancoceleste ha raccontato molti aneddoti del periodo biancoceleste.
“Potevi giocare ad occhi bendati e far decidere a caso chi mettere in campo. In quel periodo la Lazio aveva due squadre di fenomeni. Credo non si sia visto niente di simile nel mondo del calcio. A Milano abbiamo giocato con undici giocatori, poi tre giorni dopo, Eriksson, ne cambió nove per andare a giocarsi la qualificazione contro il Valencia. È successo tutto ciò davvero, io posso testimoniarlo.
Zeman? Non credo mi abbia voluto lui, ma pazienza. Ci ha insegnato tanto soprattutto in attacco.
Sono stato fortunato a giocare nella Lazio, mi sono divertito tanto in quell’avventura. Ricordo che Zeman mi faceva tante battute, delle volte mi giravano anche le scatole: “Che ti sei mangiato con i tuoi amici? Le pietre?” e poi ancora: “Loro possono mangiare perché giocano tutti in Nazionale”.
Ho aperto, con un socio, una scuola calcio vicino a Formello e faccio avanti e indietro appena posso. Sono molto contento di come sta andando il progetto, soprattutto perché c’è la possibilità di dare spazio a tanti bambini”.
Grande Guerino, cuore e polmoni e più vincente del loro capitano ha ha ha ha