Serie A, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ammette anche di essere preccupato come Gravina. Qui le sue parole rilasciate a Radio Kiss Kiss
“Il campionato di calcio si chiuderà con il weekend e già questo mi sembra un grande successo. Siamo stati cauti e abbiamo fatto le cose con calma, riaprendo solo quando è stato possibile e non quando qualcuno ha provato a costringerci a farlo. Ora, per settembre, speriamo si riparta in tranquillità. Sull’apertura degli stadi, bisogna ancora capire come evolverà la situazione sanitaria. Le fughe in avanti di chi vuole ripartire subito e con gli stadi aperti sono fughe fuori dalla realtà, che trovano riscontro nelle decisioni del Governo. Il Presidente Gravina si dice preoccupato per la ripartenza per la rigidità dei protocolli sanitari? Sono preoccupato anche io perché sono preoccupato principalmente della situazione emergenziale sanitaria in Italia. Nel momento in cui capiremo come evolve la situazione sanitaria, ci occuperemo anche del calcio e di tutto il resto”.
GLI ITALIANI NON DEVONO SAPERE:
CONTE SI OPPONE ALLA TRASPARENZA,
RESTANO SEGRETI I DOSSIER SUL COVID
Giuseppe Conte si oppone alla sentenza del Tar del Lazio, che il 13 luglio (su istanza degli avvocati della Fondazione Einaudi) aveva disposto di rendere pubblici tutti i verbali, finora secretati, del Comitato Tecnico-Scientifico della Protezione Civile, cioè i documenti usati dal premier per emanare i Dpcm di marzo e aprile, quelli del lockdown.
Prima o poi accadrà e speriamo tutti che non si scopra nulla di grave. Perché in caso contrario le maledizioni degli italiani ricadranno sui vostri figli e le vostre famiglie ?
GLI ITALIANI NON DEVONO SAPERE:
CONTE SI OPPONE ALLA TRASPARENZA,
RESTINO SEGRETI I DOSSIER SUL COVID
Giuseppe Conte si oppone alla sentenza del Tar del Lazio, che il 13 luglio (su istanza degli avvocati della Fondazione Einaudi) aveva disposto di rendere pubblici tutti i verbali, finora secretati, del Comitato Tecnico-Scientifico della Protezione Civile, cioè i documenti usati dal premier per emanare i Dpcm di marzo e aprile, quelli del lockdown.
A questa richiesta di chiarezza, il governo si è opposto rivolgendosi al Consiglio di Stato, chiedendo di sospendere la sentenza del Tar.
«Il ricorso dimostra che il governo non è disponibile ad essere trasparente su atti così importanti», dice l’avvocato Andrea Pruiti Ciarello: «Sono atti che hanno compresso i diritti e le libertà costituzionali per i cittadini come mai prima nella storia della repubblica».
Ma Conte non vuole saperne: le vere cifre dell’emergenza, in base a cui gli italiani sono stati segregati e danneggiati economicamente, devono restare segrete.
Cosa c’è da nascondere di così grave?
Nessun altro Stato europeo ha negato ai propri cittadini la trasparenza sugli atti della crisi-Covid, e l’Italia è l’unico paese ad aver prorogato lo stato d’emergenza sulla base di dossier che si vuol continuare a tenere top secret.
Assurdo
Quando ripostate una diretta live vi seguo sempre
Prima la salute, poi la Lazio..,
Allora perché le discoteche si è i stadi ancora No??
Hai rotto i marroni Spadafora …come giustifichi i festeggiamenti del tuo Napoli in coppa Italia senza nessun contagio ? Stavano tutti bene ?
Non si è detto nulla …. come mai ? Ricordo che la cronista Rai in quell’occasione disse : i tifosi Napoletani hanno già dimenticato le norme del distanziamento, speriamo non succede una catastrofe,via via togli questa brutta immagine ….
A Spadafò… se c’è uno che è sempre stato fuori dalla realtà quello sei proprio tu!!!
Buffoni
Però intanto famone entra’ nantri po’…assemblati come pochi senza DPI di sicurezza e così i nostri sacrifici vanno a donne di facili costumi..mentre in uno stadio tipo l’Olimpico di Roma che può contenere quasi 80000 persone farne entrare 15/20000 sai che assembramento..Pinocchietto tu e il tuo governo..ormai siete stati tanati
Ma questi dei cinque stelle saranno sempre così sono il partito del no ricordiamocelo quando ci daranno la possibilità del voto
Meglio non ripartire senza tifosi non è calcio
Su i treni da oggi nessun distanziamento allo stadio però
Non si può andare