Solo La Lazio
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Immobile sì, ma, però e le parole magiche che nessuno vuole dire

Cagliari - Lazio, la sfida tra Immobile e Simeone Jr

Ciro Immobile, i suoi gol, i suoi record e i suoi numeri che non bastano mai perché c’è sempre un “ma”, per non ammettere la realtà.

202 reti in 372 presenze in carriera. 124 gol solo con la Lazio in 4 anni. Attaccante italiano più prolifico di sempre in un singolo campionato. Capocannoniere di Serie A con due squadre diverse: solo Toni e Ibrahimovic ci erano riusciti prima di lui dal 1929 a oggi. Tutto questo e molto altro è Ciro Immobile. Eppure non basta.

Il campanilismo italico è base portante della cultura popolare dello stivale, da nord a sud. Invidie e ripicche si ripercuotono ovunque. Il calcio non fa eccezione. Anzi. Semmai ne è cassa di risonanza. E quindi un italiano, che primeggia con una squadra a danno di altre fa storcere il naso. Poco importa che possa dare lustro all’intero sistema.

All’attaccante partenopeo (tanto per metterci un altro carico di pregiudizi sopra) non basta tutto quello che ha fatto fino a questo momento. Non basta essere a un passo dal riportare la Scarpa d’Oro in Italia dopo 13 anni. Non basta essere a -1 dal record di Higuain. Non basta essere il terzo miglior marcatore di sempre della storia della Lazio, ad appena 3 gol da Signori e 35 da Silvio Piola. Su quest’ultimo punto, per inciso: ha 30 anni, quindi, potenzialmente, la prossima stagione, massimo tra due, se rimarrà con i biancocelesti e continuerà su livelli anche leggermente inferiori a quello di quest’anno, potrebbe scrivere il suo nome nella leggenda. Ma non basta.

C’è e ci sarà sempre un “sì, ma“, “sì, però” che ne sminuirà il valore. 35 gol quest’anno. Sì, ma quanti rigori. Primo per combinazione di gol e assist totali. Sì, però segna solo con la Lazio. Miglior realizzatore dell’Europa League 2017-18. È ma all’estero ha fallito ovunque.

Il titolo di capocannoniere lo merita Caputo, non Immobile.

Ciliegina sulla torta di una serie di critiche piovute sul numero 17 laziale quest’anno. Il più delle volte apertamente pretestuose. Esempio ne è la più importante testata sportiva italiana, che a distanza di 8 mesi dall’ultimo incontro della Nazionale e oltre 40 giorni prima del prossimo ha sottolineato come il rendimento in azzurro di Ciro sia di gran lunga peggiore di quello con le aquile. Dati oggettivi, ma che bisogno c’è di sottolinearli proprio ora?

Se la squadra non gira, lui non segna mai“, perché per qualche incontro dopo il lockdown era apparso un po’ appannato. Peccato che spesso sia la stessa squadra a dipendere da lui. Nove gli assist serviti quest’anno. 34 quelli totali da quando è a Roma. Quattro triplette e un poker dal 2016. Ma qualcuno sostiene lo stesso che sia decisivo solo con le piccole.

Quella di Immobile è una continua lotta contro i mulini a vento di chi non aspetta altro che un mezzo passetto falso per avvalorare le proprie convinzioni. Per il gusto di poter dire, o almeno pensare: “Ecco, visto, avevo ragione. È sopravvalutato“. La verità è che ammettere la realtà è tremendamente difficile. Proprio per quell’intrinseca peculiarità di noi italiani di non voler riconoscere a tutti i costi che ci sia qualcosa di più bello del nostro piccolo orticello. Oggi tocca a Ciro, in passato (e in futuro) è stato (sarà) per altri. Che sia il nostro comune di residenza o la nostra squadra del cuore, sono in pochi a saper pronunciare con sincerità le parole magiche: “Mi sono sbagliato“.

Qualunque sforzo non basterà mai. La battaglia è persa in partenza, soprattutto se non sono solo gli ultras e i tifosi da bar a non riuscire a dire quella frase.

Subscribe
Notificami
guest

1 Commento
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Fabio
Fabio
3 anni fa

Bravo Fefe’.
Invidia invidia e ancora invidia perché lui gioca con noi e non con gli altri.

Articoli correlati

Tuttosport, UEFA: "Occhio, così rischiate di non disputare le coppe"
Uefa vs Superlega oppure Uefa Super League? Ecco perché propendere per la seconda opzione potrebbe...
Lazio - Bologna, Sinisa Mihajlovic

Ciao Siniša, non addio, perché fa tanto, troppo male dirlo… Ciao Siniša. Non addio, perché...

Lazio - Bologna, Sinisa Mihajlovic sotto la Curva Nord

Di Micaela Monterosso Avevo 10 anni quando Sinisa è arrivato alla Lazio. Nel ’98 di...

Dal Network

Closing in vista con Orienta Capital Partners che acquisterà una quota superiore al 60% del...

  Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del...

È un Gian Piero Gasperini molto soddisfatto quello che analizza il successo scoppiettante della sua...

Altre notizie

Solo La Lazio