Lazio: Lucas Leiva furibondo per il mancato recupero
Nuova tappa del calvario di Lucas Leiva. Ieri mattina altra risonanza magnetica, alla clinica Paideia, per il 33enne brasiliano: il ginocchio destro, operato di menisco esterno dal dottor Adriani il 4 aprile, si è gonfiato per l’ennesima volta, costringendo il centrocampista allo stop. Cento giorni dopo l’intervento (la prognosi era di 40, massimo 50), i problemi non sono ancora risolti: a questo punto è probabile che Leiva debba essere operato di nuovo. Deciderà lui se a fine stagione, così da qui al 2 agosto proverà – stringendo i denti – a dare una mano alla squadra gestendo la situazione (com’era stato brillantemente fatto dallo staff medico prima dello stop del campionato), oppure subito. In ogni caso, “Mezzasquadra” si affiderà all’ortopedico brasiliano che nel 2011 lo operò con successo al crociato e menisco esterno dell’altro ginocchio, il sinistro. Ha dovuto rinunciare al suo specialista di fiducia solo perché il lockdown gli ha impedito di tornare in Brasile. Sul percorso seguito all’artroscopia del 4 aprile, rimpallo delle responsabilità: a chi pensa che qualcosa non abbia funzionato nell’intervento, si contrappone chi sostiene che ci siano stati errori nell’applicazione del protocollo riabilitativo. Altri ancora ritengono che il giocatore, per la voglia di rientrare, abbia affrettato i tempi. Di sicuro Leiva è furibondo (anche perché in campo non riesce a dare il solito contributo), quasi quanto Inzaghi. Il tecnico si consola con i progressi di Cataldi, domani a Udine titolare in regia, e la rabbia di Immobile: “Ho sempre risposto alle critiche con i fatti e succederà anche stavolta”. Caso Zarate: ieri Lotito interrogato dagli ispettori Figc sulle accuse dell’agente Ruzzi e sulla dichiarazione a Repubblica su Juve-Inter.
