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Lecce – Lazio, le Cardopagelle: scelte discutibili, si salvano in pochi

Cardopagelle

Lecce – Lazio, le Cardopagelle del nostro direttore Giulio Cardone dopo la dura sconfitta di oggi (2-0)

Strakosha 6

Ipnotizza Mancosu sul rigore restando fermo, fa una parata nella ripresa che – prima dello stop per Covid – la squadra avrebbe sicuramente capitalizzato con una rimontona. Incolpevole sui gol, tra i pochissimi sufficienti.

Patric 4

Malissimo in difesa, oggi, e poi follia nel finale, quando viene colto improvvisamente dalla sindrome Suarez: un morso sul braccio di Donati gli costa la giusta espulsione e chissà quante giornate di squalifica. Ma la sua resta una stagione convincente, non lo dimentico ora.

Acerbi 4.5

Come se la stanchezza di due stagioni eccezionali gli sia caduta addosso tutta insieme. Sbaglia su entrambi i gol del Lecce e non chiude su Mancosu (segna, poi gli viene annullato per tocco di mano). Il mezzo voto in più è per il cross che poteva riaprire la partita, se Adekanye non avesse divorato la ghiottissima occasione. Leone in apnea.

Radu 5

Anche lui stanco e appannato, tenta di cavarsela con il mestiere e stavolta non ci riesce: in affanno su Falco, non proprio Messi.

Lazzari 6

Colpevole nell’azione che porta al rigore provocato da Patric, ma gli do la sufficienza per le tante iniziative interessanti sulla fascia, mai sfruttate dagli attaccanti.

Parolo 5.5

Non possiamo chiedergli, alla quarta partita consecutiva, di risolvere anche questa gara, dopo quella di Torino. Solo quantità, oggi.

Leiva 4.5

Irriconoscibile, ma ingiusto mandarlo in campo in queste condizioni.

Luis Alberto 5

Quando il Toque sbaglia il tempo dei passaggi, qualcosa non va. Luce spenta, si spera non sia un corto circuito e che tutto torni a funzionare nelle ultime 7 gare.

Jony 5

Vorrei ma non posso, ancora una volta. Deludente in entrambe le fasi.

Caicedo 5.5

Solo il gol, oltre al solito impegno. Contro una difesa mediocre, fa troppo poco per arrivare alla sufficienza, nonostante la rete che i biancocelesti dovevano capitalizzare in ben altro modo: una grande squadra non può andare in vantaggio a Lecce, senza pubblico peraltro, contro la terzultima in classifica, e farsi rimontare in questo modo. Non è colpa di Caicedo, certo, ma della Lazio tutta.

Immobile 4

Tre gol divorati e mille volte in fuorigioco. Ciro non c’è, dalla ripresa del campionato sembra un altro, credo non stia bene fisicamente. Fallisce l’occasione del 2-0 e poi nel finale quella del 2-2, quando sbaglia un pallonetto per lui semplice semplice. Periodo buio, si rialzerà.

Milinkovic 6

Il migliore della Lazio perché entra nella ripresa e prova in tutti i modi a ribaltare un destino che sembra già scritto. Due volte vicinissimo al gol, doveva giocare dall’inizio: stavolta Inzaghi ha sbagliato, capita.

Lukaku 5.5

Rispetto alle precedenti occasioni, oggi la sua esplosività è durata troppo poco.

Luiz Felipe 6

Rientro confortante. Un suo colpo di testa era destinato in gol, miracolo di Petriccione sulla linea. Contro il Sassuolo sarà titolare.

Cataldi 6

I suoi corner sono insidiosi, ma non bastano per la rimonta.

Adekanye 5

Gli capita la palla che può cambiare la sua storia nella Lazio, colpisce di testa a botta sicura senza angolare la sfera e così fa fare un figurone a Gabriel. È un gol divorato, altroché. Peccato perché era entrato subito e bene in partita. Ma un attaccante, giovane o no, una chance così deve sfruttarla.

Inzaghi 5

Formazione rivedibile, stavolta. Leiva in queste condizioni non va mandato in campo, Milinkovic inserito troppo tardi, Lukaku si poteva provare dall’inizio al posto dell’inconsistente Jony. Si discuterà molto della preparazione atletica perché la sua Lazio è lenta e arriva spesso seconda sul pallone, però è anche vero che nel secondo tempo ha creato tanto. Forse il problema è più mentale, giocare ogni tre giorni – con lo scudetto in palio – è uno stress che questa squadra non ha retto. E il netto ko con il Milan ha pesato, forse, sul pessimo primo tempo, nonostante il gol del vantaggio.

Nota (inquietante) a margine: ero di pessimo umore, in modo ingiustificato, da stamattina appena sveglio. Pensavo alla partita e l’umore peggiorava. Durante la diretta con Renzo, alle 14, mi hanno chiesto le sensazioni sulla sfida di Lecce e ho preferito non rispondere. Me la sentivo malissimo. Una giornata da veggente, proprio: ne terrò conto nelle prossime occasioni, così magari so già che mi aspetta e m’incazzo di meno.

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3 anni fa

PATRIC GIOCATORE DA ECCELLENZA
INZAGHI DEVE AVERE IL CORAGGIO DI METTERE DUE RAGAZZI ALMENTO PER UN TEMPO E FINIAMOLA CON LO SCUDETTO MANTENIAMO IL POSTO IN CHAMPION E BASTA

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