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Pasquale Trane racconta l’aneddoto della pallonata alla moglie del prefetto nel 1913

Su Radio Incontro Olympia, nella rubrica “Tutti a scuola di Lazio”, il professor Pasquale Trane ha raccontato un aneddoto legato al campo di Villa Borghese.

Sulle frequenze di Radio Incontro Olympia è intervenuto il professor Pasquale Trane, rappresentante del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento. Nello spazio dedicato alla rubrica “Tutti a scuola di Lazio” ha raccontato un aneddoto risalente ai tempi in cui la polisportiva biancoceleste giocava a calcio nel Parco dei Daini di Villa Borghese.

Tuffo nella storia, nel 1913. Sappiamo tutti che la Lazio iniziò a giocare a calcio già nel 1901, nella piazza d’armi che dal Tevere arrivava fino a Viale delle Milizie, nel quartiere prati. Nel 1904 si giocò lì il primo derby, contro la Virtus. Squadra nata da alcuni soci della Lazio fuoriusciti che avevano poi fondato una loro società. Fu una sorta di Lazio contro Lazio quindi. Poi nel 1906 Fortunato Ballerini ottenne in concessione il parco dei daini a Villa Borghese e da allora, ogni volta che giocava la Lazio si fermavano sempre molti curiosi, anche con le carrozze, a vederli. Soprattutto le donne erano particolarmente incuriosite. Un giorno del 1913, il primo anno in cui alle squadre del centro-sud fu concesso di iscriversi al campionato nazionale, durante un match di allenamento contro l’Audace Roma, Saraceni, famoso per avere un tiro formidabile, scaraventò una pallonata che centrò in pieno volto una nobildonna. Ne derivò un po’ di scompiglio e dopo che la donna fu portata al più vicino pronto soccorso si scoprì che era la moglie dell’allora prefetto di Roma. Il giorno dopo viene immediatamente revocata la concessione alla Lazio, che da un giorno all’altro si ritrova senza campo.

Tutti i mali non vengono per nuocere. Così Ballerini si adoperò subito ottenendo il permesso di giocare al poligono della Farnesina, più o meno dove ora c’è il ministero degli esteri, e poi ebbe la concessione del campo della Rondinella, che oggi sarebbe a metà strada tra l’Auditorium e lo stadio Flaminio. Lì iniziò a costruire il mitico stadio inaugurato poi il primo novembre 1914“.

Nello stesso periodo storico, ha raccontato sempre il professor Trane, nel laghetto della villa giocava la squadra di pallanuoto, che vinse anche tre campionati negli anni prima della Grande Guerra. Inspiegabilmente non ancora riconosciuti alla Lazio Nuoto dalla federazione. Ma sul punto, fa sapere sempre il professore, è già stata avanzata un’istanza dal centro studi e dal presidente della polisportiva Buccioni.

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