In un’intervista al Corriere dello Sport l’avvocato Mignogna ha spiegato le finalità della petizione promossa per la ripresa del calcio.
L’avvocato Gianluca Mignogna ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Pubblicata oggi sull’edizione cartacea, in essa il portavoce del Comitato Consumatori Lazio ha spiegato le finalità alla base della petizione promossa per la ripresa del campionato di calcio.
“L’iniziativa è autonoma e indipendente dalla società biancoceleste – ha specificato – L’avremmo proposta anche se la Lazio fosse stata prima in classifica. Non è solo per i laziali. Può aderire qualsiasi tifoso“.
Il comitato vuole tutelare l’indotto che c’è intorno al mondo del calcio e i consumatori del prodotto sportivo.
“Bisogna ripartire per evitare che si crei un gap incolmabile tra il sistema sportivo italiano e quello degli altri paesi. Ci sono cento società professionistiche in Italia. 15mila club dilettanti. 5 milioni di tesserati. Il calcio contribuisce con una percentuale del 7% alla crescita del PIL nazionale, grazie agli spettatori, ai ricavi televisivi, agli sponsor, alla pubblicità. Un lockdown senza prospettive minaccerebbe circa 50 mila posti di lavoro e il governo, in caso di collasso sarebbe costretto a metterci risorse importanti sottraendole dall’emergenza sanitaria. Il nostro obiettivo è spenderci per salvare il calcio italiano e l’indotto”.
Qui il link per firmare la petizione
