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Mihajlovic, la figlia Viktorija e il libro sul papà: “Un lottatore, ama stare a Roma”

Lazio - Bologna, Sinisa Mihajlovic sotto la Curva Nord

Mihajlovic e gli aspetti del suo carattere che nessuno conosceva. Sia prima che dopo la brutta malattia che sta combattendo: questo e altro nel libro della figlia Viktorija

Sinisa Mihajlovic raccontato come mai nessuno aveva fatto prima. Da una persona che lo conosce bene, in tutte le sue sfumature: la figlia Viktorija, che dopo la malattia del padre ha deciso di scrivere un libro su di lui.

“Difficile essere la figlia di Mihajlovic. Sono cresciuta nel suo mito, volevo essere come lui”, spiega in un’intervista a Leggo. “Se sono stata troppo ribelle da adolescente è anche per assomigliare a lui. Era tosto in campo, era un sergente di ferro anche in famiglia. Padre severo e di poche parole. Però sapeva essere anche buffo, quando si travestiva per farci ridere. Voi non ci crederete, ma mio padre Mihajlovic mi pettinava spesso e mi ha anche fatto le treccine”.  I difetti: “Troppo puntuale, quando mi accompagnava a scuola, arrivava anche mezzora prima dell’inizio delle lezioni. Un sergente, appunto. E anche molto geloso. I miei fidanzati devono superare l’esame di papà. Lui vuole sempre il meglio per me”.

Viktorija racconta anche della malattia: “Quando abbiamo scoperto della sua leucemia è stata dura. Ma la famiglia Mihajlovic da quel momento è diventata più unita. Tanto e in meglio. Si commuove, finalmente, lui che era d’acciaio anche con me. E poi è felice delle piccole cose, si meraviglia di tutto. E parliamo, come mai accaduto prima. È un lottatore”.

Un pensiero anche sulla loro vita a Roma, dove tuttora abitano: “Ho ricordi bellissimi qui con lui. Abbiamo passeggiato tanto insieme girando la città, aspetto di poterlo fare ancora. E poi c’è mia mamma che è romana. Papà ha un rapporto profondo con Roma, non solo perché ha giocato in entrambe le squadre della città, ma perché Roma è davvero casa sua, è qui che ama vivere quando non allena”. Infine, la domanda clou: più laziale o romanista? “Divento tifosa delle squadre che allena papà, quindi ora il Bologna. Però, se devo essere sincera, sono legata anche alle squadre dove lui ha giocato in passato, Inter e Lazio un po’ più delle altre”.

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antonio
antonio
3 anni fa

Un condottiero da seguire sempre, un esempio di lottatore leale con l’avversario, grinta e generosità. E’ una bandiera per tutte le tifoserie delle squadre che lo hanno avuto come giocatore ed anche come allenatore. Ma è anche un pilastro del calcio italiano per tutti gli altri tifosi. Forza Sinisa ed avanti tutta.

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