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La Lazio del millennio, gli autori: “Quello scudetto sarà ricordato per sempre”

Enrico Sarzanini e Gianluca Teodori, autori del libro “La Lazio del millennio”, ci hanno raccontato la nascita di questo progetto

Il 14 maggio ricorrerà l’anniversario della conquista del secondo scudetto della storia della Lazio. In occasione del ventennio trascorso da quella memorabile impresa, Enrico Sarzanini, giornalista e voce storica di RDS, insieme al collega Gianluca Teodori hanno voluto omaggiare i protagonisti di quell’impresa attraverso il libro “La Lazio del millennio“.

Il libro già disponibile su Amazon, arriverà tra circa 10 giorni anche in tutte le librerie. Nell’attesa che ciò avvenga abbiamo intervistato per voi gli autori.

Come è nato questo progetto?

Teodori: “Il progetto nasce perché è passato già un ventennio, ossia un periodo giusto per una rievocazione storica ma contemporaneamente è anche un periodo vivo per la cronaca. Abbiamo voluto riconoscere un tributo all’ultimo scudetto della Lazio, a tutto il gruppo, all’allenatore e avere una riconoscenza che andasse oltre ciò che è accaduto realmente. Vent’anni di Lazio sono un’era geologica, gli eventi sono talmente cambiati, anche calcio è cambiato ma eravamo già nel terzo millennio.

Il nostro progetto era quello di riconoscere alla squadra il giusto tributo. Nell’immaginario collettivo forse quello scudetto doveva arrivare, ma magari soffre un gap affettivo rispetto a quello del ’74 che è intangibile e indiscutibile. “La Lazio del millennio” nasce soprattutto dalla volontà di riconoscere questo grande risultato a quel gruppo, a tutti gli uomini che l’hanno composto compreso ovviamente il presidente Cragnotti che ha avuto la visione di creare quello stesso gruppo pezzo dopo pezzo”.

Perché la scelta di Veron in copertina? Rappresentava secondo voi l’uomo simbolo di quella Lazio?

Teodori: “La scelta della copertina è stata una decisione molto sofferta, collegiale e febbrile con Enrico e con il nostro editore Marco Filacchione. È stato difficile arrivare ad una sintesi perché in quella squadra c’erano almeno 11 leader. Avessi dovuto scegliere l’uomo simbolo avrei scelto per simpatia personale Fernando Couto. Ma al di là di tutto questo c’è da dire che è stato difficile perché Nesta era un leader, così come lo erano Mihajlovic o Simeone. Ma in realtà abbiamo capito che più o meno tutti, in fasi diverse della stagione, sono stati decisivi: Simone Inzaghi, Salas, Boksic. O ancora sono stati decisivi Marchegiani e anche Ballotta.

La decisione è stata assolutamente difficile. Però Veron ci ha trovato d’accordo per una considerazione: la Lazio fa il cambio di passo definitivo, si lancia davvero verso lo scudetto quando in estate, dopo la grande delusione dello scudetto sfumato, cede Bobo Vieri. Sembrava che si stesse facendo un salto nel buio e invece da quel cambiamento, la partenza di Vieri e l’arrivo di Veron, nasce qualcosa di straordinario da un punto di vista calcistico. Un passaggio di testimone, in quel momento assolutamente insospettabile, che invece ha rappresentato un momento vincente già all’inizio della stagione. Poi Veron è stato solo due anni alla Lazio ma da un punto di vista strettamente tecnico dovrebbe entrare in tutte le formazioni storiche della Lazio. Forse, da un punto di vista personale, è rimasto troppo poco tempo per lasciare quel segno assolutamente indelebile. Lo ha fatto ma poteva rimanere anche nell’immaginario collettivo di chi non lo ha visto giocare molto più a lungo.”

A chi avete affidato il racconto dell’impresa?

Sarzanini: “Abbiamo scelto quattro elementi che per noi rappresentavano qualcosa di importante: Alessandro Nesta, Sven Goran Eriksson, Simeone e Simone Inzaghi. Quest’ultimo perché è l’anello di congiunzione tra quella Lazio e quella attuale. È l’unico che in venti anni è rimasto in biancoceleste. Per noi è stato un grande piacere coinvolgerlo e lui è stato davvero entusiasta e devo ringraziare Stefano De Martino per averci permesso di contattarlo e di usufruire dei suoi ricordi per questo libro.”

Secondo voi, cosa ha reso magico quello scudetto?

Sarzanini: “Quello scudetto è rimasto magico perché unico nel suo genere. Probabilmente non esisteranno altri scudetti come quello: è assolutamente magico, impensabile e se vogliamo a tratti assurdo ma verrà ricordato per sempre nella storia della Lazio e del calcio italiano.

Vincere uno scudetto così, a campionato già finito, un’ora dopo la fine del campionato è stato assolutamente clamoroso. Ma in completo stile Lazio: tutto quello che guadagna, lo guadagna soffrendo”.

Riprendendo l’intervista di Veron a La Repubblica, siete d’accordo con lui sulla possibilità che, oltre al libro, possa essere fatto un film sul secondo scudetto della Lazio?

“Assolutamente si, siamo d’accordo con Veron. Ma perché lo è stato. Un film con un lieto fine incredibile che neppure il miglior sceneggiatore di thriller sarebbe mai stato capace di scrivere. Credo che se si facesse un film su quella Lazio sarebbe un grandissimo successo, esattamente come un successo è stata quella Lazio”.

 

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