Cina e Italia, due mondi opposti che negli ultimi mesi stanno combattendo un nemico invisibile e comune.
La redazione di SololaLazio.it ha contattato Giancarlo Oddi, ex difensore dello scudetto del ‘74. L’esperienza in terra asiatica, 2003-2004, durante il periodo della Sars, gli ha permesso di sperimentare il metodo cinese da vicino, osservando le direttive di quel Governo.
Come sta vivendo questo periodo?
“La vivo in maniera normale, rispettando le direttive del governo. Esco di casa solo per fare la spesa o per andare in farmacia”.
In Cina i primi sintomi del Covid-19 si sono registrati a metà gennaio, nessuno poteva immaginare che questo virus potesse portare ad una pandemia…
“Nessuno poteva immaginare uno scenario del genere. Di solito quando accadono queste cose in una determinata nazione, il tutto resta nel territorio, poche volte si diffonde all’esterno. Quando scoppiò la Sars in Cina, io ero lì e i miei affetti a Roma. Ricordo che loro vivevano in uno stato di ansia e preoccupazione ma io, insieme agli altri componenti dello staff, eravamo molto tranquilli, addirittura non sospesero neanche gli allenamenti, come accaduto in questo frangente. Uscivamo poco dall’albergo e tutta la popolazione rispettava esattamente le misure imposte dal governo cinese. Quando succedono queste cose, la Cina ci mette due mesi per sistemare le cose, forse qui in Europa, e in Italia, il Coronavirus è stato sottovalutato, siamo partiti tardi con misure drastiche e ci vorrà un po’ di tempo affinché tutto possa tornare alla normalità”.
Lei ha vissuto il modello cinese a 360°, in un momento d’emergenza. La loro organizzazione può essere presa dal nostro Paese come esempio per sconfiggere il Covid-19?
“In Italia c’è ancora troppa gente in giro, almeno sentendo la tv. In Cina rimanevano tutte nelle proprie abitazioni, anche la spesa ti veniva portata a casa. Il problema è serio e molti cittadini non hanno capito la gravità della situazione oppure si approcciano al virus con superficialità. Dico solo che quando le Istituzioni parlano bisognerebbe ascoltarle. In Cina, ma non solo, fanno così”.
Molte squadre hanno annunciato la ripresa degli allenamenti la settimana prossima. Forse è un po’ presto…
“Secondo me è sbagliato. Quando in gioco c’è la salute delle persone non si può scherzare. Le direttive del Governo parlano chiaro: fino al 3 aprile le attività sportive sono sospese, di conseguenza anche il calcio prima di quella data, anche se molto probabilmente la quarantena verrà prolungata, non può ricominciare”.
La Federazione e i club sperano di poter ricominciare il campionato ai primi di maggio. La pausa forzata può rappresentare un ostacolo per la Lazio?
“Non credo. Sicuramente bisognerà ritrovare il ritmo partita, ma la sosta non inciderà sul morale della squadra. Resto sempre convinto che la Lazio possa vincere lo scudetto”.
Scusate il primo rapporto della pandemia dalla Cina è del 7 gennaio. No é di metà gennaio. Naturalmente non preso in considerazione da nessuno.
Bellissimi tutte e tre