Vavro ha raccontato che dovrà offrire una cena ai suoi compagni e ha ribadito l’ambizione di voler provare a lottare con la Juventus
Esordio e vittoria: quella di domenica contro il Genoa è stata una partita speciale per Denis Vavro, che ha giocato per la prima volta da titolare in Serie A. Il difensore slovacco si è raccontato al portale slovacco sport.aktuality.sk, di seguito le sue dichiarazioni:
L’esordio a Genova e la fiducia di Inzaghi:
“Per tutta la settimana l’allenatore mi ha detto che avrei giocato io se Acerbi non fosse stato in grado di giocare per infortunio. Ci ha provato durante il riscaldamento, ma alla fine ha accusato problemi muscolari. Così per la prima volta in Italia ho giocato dall’inizio in campionato. Inzaghi mi ha aiutato dimostrando di avere fiducia in me, sia sul pullman che durante gli allenamenti. . Mi ha sottolineato di fare quello che avevo preparato, mi ha invitato a fare del mio meglio, poi mi ha augurato una buona partita. Sono pronto per continuare a giocare ma dipende dall’allenatore. Sto facendo del mio meglio e penso che il lavoro che svolgo stia cominciando a pagare”.
La cena offerta:
“Mi sono piaciute le reazione di chi vive intorno a me: della mia famiglia, della mia fidanzata e degli altri compagni di squadra. Tutti mi hanno detto che ho fatto una bella partita. Molti compagni scherzando hanno detto che ora devo invitarli a cena e pagare. L’ho già fatto come nuovo arrivato in squadra e lo farò di nuovo con piacere, perché questi ragazzi sono come la mia altra famiglia”.
Obiettivo scudetto?
“Dopo l’eliminazione dall’Europa League, ci siamo posti come obiettivo quello di entrare in Champions League. Nessuno si aspettava ora di essere così in alto e così vicino la Juventus, quindi ambiamo anche allo scudetto. Tuttavia manca ancora tanto alla fine del campionato, ci aspettano 13 partite e in palio ci sono ancora molto punti. Se continuiamo così, possiamo fare una grande cosa. Abbiamo tante gare difficili, tra cui lo scontro diretto con la Juventus”.
Il segreto della Lazio è il gruppo:
“Nella Lazio tutti diamo il massimo, non importa chi gioca e chi non gioca. Il buon umore si riflette anche negli allenamenti. Facciamo fatica, ma ci divertiamo e il mister è sempre pronto allo scherzo. C’è spazio anche per l’ironia e anche questo è importante”.