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Pupi Avati a SLL: “Sarebbe fantastico vedere la Lazio campione d’Italia e il Bologna in Europa”

Manca poco alla partita di sabato, dove la Lazio affronterà il Bologna in uno stadio Olimpico con oltre quarantamila persone. Per parlare della gara ai microfoni di SololaLazio.it è interventuto il maestro Pupi Avati.

“Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio” frase storica di Fellini. Chi del cinema ha fatto una missione di vita è il maestro Pupi Avati, regista di fama mondiale, che è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SololaLazio.it per parlare della sfida di sabato, ma non solo.

Lei è un grandissimo appassionato di calcio, simpatizzante milanista ma con il Bologna nel cuore. Si aspettava questa classifica?

“La Lazio è una squadra che mi è sempre piaciuta, malgrado io non abbia una grossa simpatia per il suo presidente. Credo che il calcio italiano abbia trovato un enfant prodige come Simone Inzaghi. Sono molto amico del fratello, Pippo, grazie a lui sono diventato milanista. Pur essendo eterosessuale mi sono invaghito di “Super Pippo” e da quel momento in poi non ho più smesso di simpatizzare per il Milan. Simone sta dando una grandissima dimostrazione di compattezza e intelligenza calcistica rara e debbo dire che anche Lotito ha il merito di aver costruito una squadra molto forte, ma soprattutto quello di non aver ceduto giocatori nel calciomercato. Oltre alla Lazio c’è anche l’Atalanta che proprio come i biancocelesti sta vivendo una favola. Gasperini è un fenomeno, ma meno simpatico e comunicativo di quanto sia Simone Inzaghi. Il calcio alla fine è un po’ come il cinema: il gruppo vince sempre sul singolo. Per fare grandi film non serve avere per forza Brad Pitt o Leonardo Di Caprio. Mi piacerebbe che anche il mio “povero” Milan intraprendesse il cammino fatto dalla Lazio e dall’Atalanta”.

Lei è stato l’artefice di un bellissimo film dal titolo: “Il figlio più piccolo” con De Sica che interpreta un ruolo drammatico. Questa Lazio è una sorta di figlia “minore” di quella dell’epoca cragnottiana?

“Ricordo molte Lazio fortissime: da quella capitanata da Giorgio Chinaglia fino a quella che ricordava lei di Sergio Cragnotti. Credo che questa rosa attuale si misura con squadre ancora più forti e soprattutto c’è da dire che il calcio è molto cambiato: adesso si gioca con schemi più dettagliati, ad una velocità impensabile. In più non esistono, come in passato, le famose squadre materasso. Adesso anche le cosiddette piccole danno filo da torcere ai top club. In questa epoca calcistica è più difficile alzare trofei rispetto al passato, proprio per tutte le cose che ho detto. Mi lasci dire solo una cosa riguardante Immobile: è straordinario, non ho la fortuna di conoscerlo, però, mi sembra una bella persona. Ha la faccia pulita, mi piace molto. Dopo aver citato lui non posso non dire alcune parole anche su Milinkovic-Savic: un altro fenomeno”.

Lei è considerato uno dei vanti a livello artistico di Bologna. E’ contento dell’andamento del club?

“Amo Bologna e il Bologna. Da quando è arrivato Siniša Mihajlović lo amo ancora di più. Siniša è una persona incredibile, di uno spessore umano altissimo. Ha portato alla squadra quella voglia di essere gruppo che è sempre mancata. Adesso si trova a combattere una malattia molto brutta, ma sono convinto che la sconfiggerà, come faceva con i portieri avversari quando calciava quelle meravigliose punizioni. Mi è dispiaciuto molto la cessione di Pulgar alla Fiorentina, poteva fare la differenza in questa stagione. Poi c’è la storia di Mattia Destro: non mi capacito come un talento così, ricordiamoci le sue partite a Roma e con il Milan, possa improvvisamente naufragare. Qualche anno fa avrei scommesso molto su di lui, pensavo potesse essere una pedina importante anche per la Nazionale, invece le sue prestazioni sono svanite come una bolla di sapone nell’aria”.

Ha nominato Siniša Mihajlović: molti anni fa Adriano Celentano scrisse per suo figlio la canzone: “Conto su di te” una perla rara della musica italiana. La città di Bologna per il suo allenatore è diventata una sorta di scudo, di padre, con il quale proteggersi?

“Il paragone è molto calzante e giusto. Bologna recita, in questo caso, una premura, una riconoscenza nei confronti di un uomo straordinario. Tutto questo non può che fare del bene a Siniša. Sentire l’amore di una città intera, anche a livello terapeutico, può essergli molto utile”.

La Lazio e il Bologna sono due società storiche del nostro campionato. Molti sono i giocatori importanti che hanno indossato queste maglie prestigiose. Se dovesse paragonare queste due realtà ad un suo film: quale sceglierebbe?

“Di film sul calcio ne ho fatto solo uno, dal nome: “Ultimo minuto” che parlava di calcioscommesse. Ho cercato di far vedere in quel film un’altra faccia di questo sport. Per fortuna adesso questo gioco mi sembra molto più pulito rispetto al passato. Emotivamente sono molto in difficoltà nel parlare della sfida di sabato: sarei molto dispiaciuto se il Bologna dovesse perdere, ma allo stesso tempo sarei dispiaciuto se la Lazio non dovesse riuscire a vincere, perché mi farebbe molto piacere vedere i biancocelesti in vetta al campionato. Siamo sempre abituati a vedere la Juventus dalla prima giornata fino all’ultima in testa, finalmente c’è qualcuno che la mette in difficoltà (ride, ndr). Agnelli deve avere paura di questa Lazio, mi risulta anche che abbia fatto una corte molto assidua a Simone Inzaghi. Il connubio perfetto sarebbe: Lazio campione d’Italia e Bologna in Europa League. Sarebbe una cosa fantastica”.

Tra qualche mese uscirà un suo nuovo film, ci può dare un’anticipazione?

“Iniziamo a girare a fine marzo, sugli schermi si potrà vedere ad inizi autunno. E’ la storia del papà di Elisabetta e Vittorio Sgarbi. Un uomo anziano che perde la moglie dopo sessantacinque anni di matrimonio e rimane solo in quest’enorme villa in campagna. La figlia decide di fargli scrivere un libro e qui si instaura un rapporto con questo scrittore molto giovane che lega tutto il film. Una storia vera, molto commovente, con un cast d’eccezione. Per la prima volta Massimo Boldi farà una parte drammatica, come fece De Sica sempre in un mio film. Ci saranno anche Fabrizio Gifuni, nel ruolo dello scrittore, Stefania Sandrelli ed Elisabetta Ragonese.

 

 

 

 

 

 

 

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4 anni fa

Dalla prossima spero che faccia molte vittorie per arrivarci in Europa

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4 anni fa

Sarebbe bello il Bologna in B e la l’azzurra

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4 anni fa

?

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4 anni fa

Anche a me piacerebbe che il Bologna in Europa sarebbe il mio sogno per me e per Mialovic

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