Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato oggi in radio di lotta scudetto, di Guardiola e del futuro dei bianconeri.
Oggi sulle frequenze di Radio24, durante la trasmissione Tutti Convocati, è intervenuto in diretta il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Il numero 1 bianconero ha parlato della lotta scudetto con Inter e Lazio e ha fatto un riferimento alle voci su Guardiola per la panchina della Vecchia Signora.
Sulla possibilità che la sfida con l’Inter si giochi in uno Stadium a porte chiuse per via dell’emergenza Coronavirus:
“Dispiace per l’evento in sé e per lo spettacolo del campionato. Tutti però dobbiamo avere come priorità la tutela della salute pubblica. L’ordinanza del Piemonte vige fino a sabato, quindi ad oggi la partita si svolgerebbe con il pubblico. Quello che ribadisco, però, è la posizione della società: la prima cosa è tutelare le persone”.
Tra le avversarie per il titolo, la Lazio è temibile perché spensierata e senza obblighi.
“La loro spensieratezza è da temere, non hanno l’obbligo di vincere. Se questa spensieratezza riescono a traghettarla a marzo-aprile, può essere il loro vantaggio. L’Inter questa spensieratezza non ce l’ha perché con Conte c’è un obbligo”.
“Conosco Simone Inzaghi e suo fratello da trent’anni. Mi piacciono, sono due ragazzi per bene, con la Lazio Simone sta facendo un grandissimo lavoro”.
Nelle ultime settimane hanno cominciato a circolare delle voci sul futuro della panchina della Juventus. Sarri non sembra così sicuro della conferma e il nome di Pep Guardiola si fa sempre più insistente. E Agnelli non getta affatto acqua sul fuoco in questo senso, anche se il lavoro del tecnico toscano per ora lo convince a pieno.
“Nel nostro giudizio il modello tecnico di Sarri era la modalità giusta per garantire un successo. Volevamo Sarri e lo abbiamo preso. Chiaramente è un’eresia dire che nessuno pensi a Guardiola. Però in questo momento della sua vita è estremamente felice dove è. Noi adesso siamo molto contenti di Sarri. L’impostazione è per i tre anni, la forza di un’idea è nella prosecuzione del tempo, la priorità è proprio questa”.