Il Corriere dello Sport dedica un focus alle realtà di Lazio e Atalanta: due società anomale in un calcio per ricchi che producono risultati positivi
La semplicità è la vera realtà di Lazio e Atalanta.
Due società atipiche in un sistema calcio dove solo i ricchi possono vincere ma non tutti. Due verità assolute che governano da anni il mondo del calcio e all’interno delle quali si sono contrapposte la squadra capitolina e quella di Bergamo. Due anomalie, Lazio e Atalanta, assolutamente non casuali.
La fortuna di entrambe nasce da due uomini: Igli Tare per la Lazio e Giovanni Sartori per l’Atalanta. Entrambi attaccanti nella loro carriera da calciatori, hanno la capacità di scovare i giocatori adatti e perfetti alle rispettive squadre. Tare scova giovani talenti prima ancora che il mondo del calcio se ne accorga. Sartori invece, predilige rilanciare giocatori nella seconda parte di carriera.
Inoltre non svendono ed è questo il motivo per la Lazio gode ancora di Milinkovic Savic. Lotito vende solo e quando decide di vendere, mai prima. Questa filosofia ha permesso oggi che attorno a lui si sia sviluppato il miglior centrocampo di Serie A. Ogni giocatore all’interno di Lazio e Atalanta ha un ruolo ben preciso, e ciò non accade in ogni società. Ma è il motivo per il quale ciascun giocatore sente di essere importante per la maglia che indossa.
Infine gli allenatori, Inzaghi e Gasperini. Entrambi in gradi di gestire perfettamente l’orchestra che hanno, con la pazienza che sia il lavoro sul campo a produrre risultati. L’arte del saper aspettare che alla fine ripaga sempre.