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Luca Dirisio a SLL: “Auguro alla Lazio di andare in Champions. Sarri? Non sono un suo fan”

di Enrico De Lellis

Mancano poche ore al match di domani sera tra la Lazio e la Juventus. In esclusiva ai microfoni di SololaLazio.it ha parlato il cantautore Luca Dirisio, noto tifoso bianconero.

Il 25 Ottobre è uscito il suo nuovo album: “Bouganville”. Luca Dirisio è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SLL, per parlare della partita di domani sera tra la Lazio e la Juventus.

Il 25 ottobre è uscito il tuo ultimo album: “Bouganville”, dove c’è una canzone dal nome “Roma”. C’è un aneddoto del Luca Dirisio juventino che lo accomuna a Roma da un punto di vista calcistico?

“Ce ne sono molti. Il primo che ricordo è quello da studente: non avevamo i soldi per permetterci Sky in casa, perciò le partite della Juventus le vedevo al bar. Ovviamente erano tutti romanisti e anche in caso di goal dei bianconeri non potevamo esultare, altrimenti saremo andati incontro a delle ripercussioni (ride, ndr). Ricordo anche lo scudetto dei giallorossi, da juventino non era il massimo visto che poi per tre anni hanno festeggiato. Mi ricordo anche un Lazio-Juventus, dove passammo in vantaggio con il goal di Del Piero, poi Nedved allora alla Lazio, decise di mettersi a giocare e il match finì 4 a 1 in favore dei biancocelesti”. 

Il mondo bianconero è diviso tra i pro Sarri e i pro Allegri, tu come la vedi?

“Il percorso di Allegri era terminato, non ci si può affezionare per troppo tempo ad un allenatore che gioca in un determinato modo, altrimenti diventi prevedibile. Non sono neanche pro Sarri. Quando ho saputo del suo arrivo non mi sono risegnato al club della Juventus”.

Cosa non ti convince di questa Juventus?

“Sarri è bravissimo sotto alcuni punti vista, ma non è un grande motivatore. Nelle grandi squadre serve un allenatore che possa incidere sotto questo aspetto. Guardiamo Mourinho: secondo me non è il migliore in circolazione, però ha basato i suoi successi sotto l’aspetto psicologico. Mi ero illuso sull’arrivo di Guardiola. Ho perso anche una scommessa con i miei amici in palestra sul mancato arrivo dello spagnolo. Ho dovuto pagare una cassa di birra (ride, ndr). Sarebbe stata la ciliegina della torta. Con lui potevamo giocarci tranquillamente la vittoria in Champions League. Con l’ex Napoli manca la continuità. Si alternano partite da grande squadra, ad altre non da Juventus. Ci sono molte scelte che non mi convincono, come quelle sui calci piazzati. Abbiamo la fortuna di avere un giocatore straordinario come Pjanic: non capisco perché le punizioni le debba tirare Cristiano Ronaldo, che non segna mai in quelle occasioni. Qui l’allenatore deve imporsi, anche se ti chiami Cr7”.

C’è da temere questa Lazio?

“Assolutamente sì. Ti dico la verità: avrei preferito Simone Inzaghi a Maurizio Sarri, perché è un allenatore completo su tutti i punti di vista. Vedere giocare la Lazio è piacevole. Nonostante i nomi non siano blasonati come quelli della Juventus, per esempio, giocano ad un’intensità elevatissima per novanta minuti. Domani mi auguro di vedere una grande partita, soprattutto vorrei vedere una Juventus concentrata e non svogliata, come spesso è accaduto quest’anno”.

La rosa della Juventus è stellare, c’è però un giocatore della Lazio che prenderesti?

“Milinkovic è un giocatore che io avrei preso già due anni fa. C’è da fare i conti con Lotito, però, che per il serbo chiede tantissimi soldi. Fa sempre la giocata al momento giusto. In mezzo al campo è intelligentissimo. A mio avviso meriterebbe un palcoscenico più blasonato dei biancocelesti”.

Un pronostico per la partita di domani?

“Se dovessi scommettere mi giocherei il 2 a 1, e 1 a 2. Ogni volta che c’è Lazio-Juventus, soprattutto negli ultimi due anni è stato sempre un bello spettacolo. Sulla carta il pronostico è tutto per i bianconeri, però la Lazio è una squadra di guerrieri”.

Corsa Champions, chi vedi favorito?

“Io direi la Lazio. Dietro la Roma c’è un problema societario credo, anche se Zaniolo lo prenderei alla Juventus. A Napoli sta succedendo qualcosa di impronosticabile, forse Ancelotti ha perso le redini dello spogliatoio. L’Atalanta gioca bene, però non ha l’esperienza giusta per giocarsi partite di alto livello. I biancocelesti hanno la giusta personalità. Ho visto Celtic-Lazio e se non sei pronto mentalmente a certi palcoscenici, non domini in Scozia, al di là del risultato finale. Mi auguro che alla fine possano centrare questo obiettivo di andare in Champions. Quando vedo dei ragazzi impegnarsi fino al novantacinquesimo, correre come matti non posso che non stimarli. Quando giocavo a calcio anch’io ero così, un po’ “fumantino” però davo tutto quello che avevo”.

 

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