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Bruno Pizzul a SLL: “Luis superiore a Mancini per alcune caratteristiche. Un aneddoto di Roma-Liverpool in finale”

Bruno Pizzul è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SololaLazio.it, per parlare della partita di domenica prossima allo stadio Olimpico tra la Lazio e l’Udinese

Lo storico giornalista e telecronista sportivo, Bruno Pizzul, ha parlato in esclusiva ai microfoni di SololaLazio.it della partita di domenica prossima tra la Lazio e l’Udinese e non solo.

Ieri sera la Lazio ha battuto il Cluj, la qualificazione è appesa ad un filo. C’è rammarico per un Europa League che non sta andando come doveva?

“Poteva andare in modo diverso certamente. La Lazio non è stata tanto fortunata in alcune gare, gli episodi nel calcio condizionano sempre le partite. A livello di prestazioni i biancocelesti hanno sempre fatto il loro, in qualche occasione avrebbero meritato di fare risultato,  purtroppo non è stato fatto. Qualche possibilità, seppur remota, di qualificarsi ancora c’è, ma di certo gli uomini di Inzaghi hanno gettato al vento il passaggio del turno”.

Può essere un vantaggio, qualora la Lazio dovesse uscire dall’Europa League, giocarsi solo il campionato avendo a disposizione una rosa importante?

“Possiamo anche dirlo, senza che nessuno si offenda. La Lazio a mio avviso ha una rosa forte e giocando una volta a settimana avrebbe tempo per preparare la partita della domenica al meglio, senza sprecare troppe energie mentali e fisiche. Certo l’Europa League non gode della considerazione e del prestigio della Champions League, rimango un po’ deluso perché i capitolini avrebbero potuto lottare anche per arrivare in fondo alla competizione”.

Nella griglia di partenza la Lazio non era indicata come favorita al terzo-quarto posto ma, come sempre, il campo ribalta i pronostici…

“Griglia di partenza che non sposo (ride, ndr), personalmente anche in estate ho sempre pensato che la rosa della Lazio potesse lottare per la qualificazione in Champions League con le altre squadre. Come organico e qualità dei singoli i capitolini sono attrezzatissimi per arrivare a centrare l’obiettivo. I numeri sono dalla loro parte: terza miglior difesa e secondo miglior attacco dietro l’Atalanta. Ho sentito Inzaghi strillare i suoi per le troppe palle goal sprecate. Questo la dice lunga sul potenziale ancora inespresso di questi ragazzi. Sono colpito anche dalla crescita mentale, gli scorsi anni c’è stato qualche passaggio a vuoto cosa che non è ancora successa nella stagione attuale”.

Che partita ti aspetti domenica? All’ Olimpico arriverà una squadra rigenerata dalla cura Gotti

“Mi auguro che in molti non leggano i numeri che ho citato prima (ride, ndr). Nelle ultime dieci partite tra le due squadre, ci sono state dieci vittorie dei biancocelesti e raramente la partita è stata in bilico. La Lazio ha i favori del pronostico, però nel calcio non bisogna mai dare niente per scontato. L’Udinese quest’anno spesso ha fatto bene contro le squadre più forti. Fisicamente la rosa è strutturata e anche a livello qualitativo hanno qualche individualità buona. Poi c’è la favola Gotti, un allenatore un po’ sui generis visto che preferirebbe fare il secondo. Sta facendo bene, anche se con la Sampdoria non mi è piaciuta molto la sua gestione della gara”.

Sarà la partita anche dei numeri dieci: da una parte Luis Alberto dall’altra de Paul. Lo spagnolo, ti ricorda in qualche giocata Roberto Mancini?

“Qualcosa del Mancio ha effettivamente, il ruolo più o meno è lo stesso, però rispetto a Roberto ha una visuale di gioco addirittura superiore. Nella giocata individuale e nel colpo ad effetto, magari Mancini aveva un qualcosa di più. Sposo questo paragone. Luis Alberto è un centrocampista meraviglioso che mi riporta alla mente una frase di Brera su Schiaffino: “E’ un giocatore che fa due passaggi in una volta sola” tradotto: riesce sempre con una sola giocata a farne due fatte bene. Per quanto riguarda de Paul, la sua qualità è fuori discussione. Deve fare meglio, questo lo sa anche lui. Tutto sommato ad Udine ancora non hanno capito dove metterlo in campo. Le sue prestazioni con la maglia dell’Argentina sono importanti, seppur con alcuni giocatori è più facile giocare rispetto ad altri”.

Nella tua storia di giornalista-telecronista, ti ricordi un aneddoto simpatico riguardante il mondo Lazio?

“Ce ne sono molti, quello che ricordo è il post-partita di Roma-Liverpool, dove i giallorossi persero la Champions League. Uscito dallo stadio, al  fischio finale venni intercettato da alcuni miei amici laziali e altri semplici tifosi, contenti della vittoria degli inglesi. Fu una cosa molto simpatica, nonostante da italiano fossi molto dispiaciuto per l’esito finale della partita. Questo episodio quando lo racconto mi lascia sempre molto divertito”.

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