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Correa: “Mi piace essere protagonista per fare il bene della squadra”

Lazio - Lecce, Joaquin Correa

Questo pomeriggio alla radio ufficiale biancoceleste ha parlato in diretta Joaquin Correa. Un’intervista per analizzare la stagione fino a oggi.

Questo pomeriggio a Lazio Style Radio 89.3 è stato ospite in trasmissione Joaquin Correa. Il Tucu ha parlato dell’andamento della stagione, del suo rendimento e ha risposto ad alcune domande dei tifosi.

Eccole le parole del numero 11 biancoceleste, che hai iniziato parlando dei gol ritrovati e del suo ruolo in campo.

“Dopo il rigore fallito a Bologna ci sono rimasto male. Avevo tanta voglia di segnare e aver ritrovato il gol è stato bellissimo: tutti sono stati magnifici con me perché ho sempre sentito la loro vicinanza”.

Come ruolo sono sempre stato un trequartista o un esterno d’attacco, ora sto ricoprendo un nuovo ruolo. Mi alleno ogni giorno per migliorarmi. Posso giocare sia un po’ più laterale, che centrale. Quando ho iniziato facevo il trequartista”.

Su Immobile parole al miele, mentre sugli obiettivi occhio a rilassarsi.

“Ciro non cerca solo la giocata: fa tanti gol, perché è disponibile per i compagni d’attacco. Dà tanti palloni anche a Luis, a Marco e agli altri. Si fa sempre vedere sotto porta anche con gli assist. E questo ci da qualcosa in più”.

“Io penso che quest’anno siamo ancora più offensivi. Il mister ha cercato di cambiare qualcosa per fare più noi la partita. L’anno scorso ci riuscivamo di meno per diverse situazioni. Lui ha questa volontà di migliorarci e noi facciamo di tutto per farlo”.

“A Ferrara è stato un brutto colpo. Non pensavamo proprio di perdere. Il primo tempo avevamo fatto una buona gara. Eravamo vicini al secondo gol. Però questo è il calcio, non c’è nessuna partita facile in italia. Il secondo tempo è stato bruttissimo ed è andata così… Credo comunque che l’anno sia ancora all’inizio. Ora siamo terzi, ma non dobbiamo pensare che sia fatta. Ci sono tante partite difficili. È un bene che siamo terzi, perché siamo forti, ma ci sono tante squadre forti, con rose importanti e dobbiamo stare attenti”.

Modelli importanti cui ispirarsi e consapevolezza del ruolo negli spogliatoi: Correa non si tira indietro difronte alle responsabilità

“Io mi ispiro a Kakà. Magari non era un bomber, ma partiva da dietro e faceva tanti gol. È un bene giocare vicino alla porta, piace a tutti fare gol, cercando le giocate. Da piccolo mi è sempre piaciuto prendermi le responabilità in squadra. Senza farmi vedere giù nei momenti brutti. Adesso penso di essere maturo per aiutare qualche compagno quando c’è bisogno. Mi piace essere protagonista per fare il bene della squadra. Si diventa leader non con le parole, ma con i fatti”.

E poi una curiosità su un tipo di giocata che gli è capitata poco con la Lazio: il colpo di testa.

“Noi siamo una squadra che non fa tanti cross. Io non cerco tanto il colpo di testa anche perché gioco più fuori area. A Siviglia qualcuno di testa l’ho fatto, qui manca un po’. vediamo di riuscirci”.

La maglia dell’argentina ha un fascino particolare per Correa. Anche perché è simile a quella della Lazio.

“Io ci tengo tanto alla Nazionale. Quella dell’Argentina è sempre una maglia bellissima da mettere. È un sogno. Mi è capitato altre volte in passato, e ci tengo tanto a tornarci.  Poi le maglie della Lazio e dell’Argentina sono simili, bellissime tutte e due!”

Arrivano le domande dei tifosi.

A chi gli chiede di qualche difficoltà di ambientamento all’inizio, il Tucu risponde così:

“No, nessuna. Già dall’aeroporto c’era gente che mi aspettava. Anche in campo sento l’energia, non solo su di me ma su tutti i compagni e questo aiuta tantissimo. Io mi sento come a casa”.

Su quali siano i gol più belli, Joaquin non ha dubbi. Mentre sui sogni del cassetto confessa di avere tanti desideri…

“Il gol in finale contro l’Atalanta e i gol al milan al 90° e in semifinale sono stati importanti, ma anche quello di quest’anno, dopo che era tanto che non vincevamo lì, è stato bellissimo e me lo tengo nel cuore. Di sogni ne ho tanti. Sono un sognatore. Voglio vincere tutto, ma è difficile. Vorrei vincere un mondiale”.

Per vincere tanto si può iniziare già dalle prossime occasioni.

“Ci sono obiettivi di gruppo come arrivare in Champions cui teniamo da tanto. Poi la Coppa Italia è stata bellissima e a dicembre abbiamo un’altra occasione contro la Juventus. Pensiamo a quello, poi vediamo il resto”.

Rispetto ai tempi della Sampdoria il Correa calciatore è cambiato molto.

“Rispetto alla Samp ho cambiato la mentalità. Sono un altro giocatore. Prima ero troppo egoista. Pensavo alla mia giocata, adesso penso a vincere con la squadra”.

Compagni, cucina e play station

Le ultime curiosità sono sul legame con i compagni di squadra, sulla cucina romana e sulla play station.

“Non ti posso dire con chi ho stretto di più, sennò gli altri ci rimangono male (ride). Sicuro con gli spangoli, per una questione di lingua, magari ci parli di più, ma tutti nello spogliatoio ci vogliamo bene”.

“Mangio sempre la pasta. In qualsiasi posto a Roma si mangia bene. Purtroppo non ne posso mangiare tanto. Ma la carbonara mi piace tantissimo. Alla Play ci gioco spesso con mio cugino. Prendo sempre la Lazio e mi diverto a giocare con me stesso”.

 

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4 anni fa

Sei il meglio ???

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4 anni fa

E un grandeeeee ???❤️❤️

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4 anni fa

E si è molto ambientato bene penso che qualche mano in più darà alla Lazio

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