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Lazio, Corriere dello Sport: “Lazio verticale. La nuova era”

Lazio, Milinkovic, Luis Alberto e Correa: un tris da 250 milioni

Il Corriere dello Sport elogia il gioco della lazio proposto da Inzaghi. In particolare viene evidenziato la ricerca della profondità e la velocità delle azioni

Nelle pagine del Corriere dello Sport è stato analizzato il gioco della Lazio. Il gol di Correa a San Siro è proprio l’emblema di questo gioco caratterizzato da una grande velocità di esecuzione e di una grande aggressività nell’attacco alla porta avversaria.

Quel gol contro il Milan ha evidenziato tutte le caratteristiche di questa Lazio: Immobile e Correa lanciati in porta da Luis Alberto. La miglior coppia d’Europa insieme con il miglior assist-man del campionato. Inzaghi è riuscito, con le sue idee, ha dare sfogo a tutte le caratteristiche dei suoi giocatori offensivi: Immobile prima punta atipica ma molto forte allo stesso tempo e capocannoniere della Serie A con 14 reti, Joaquin Correa ex attaccante esterno, giocatore con un grande cambio passo e una progressione paurosa, ora letale sotto porta con 6 reti all’attivo in campionato, e ultimo ma non ultimo Luis Alberto. Il numero 10 della Lazio sembra essere il vero perno del gioco che vuole proporre Inzaghi. Come i suoi compagni non concede riferimenti, è stato arretrato dal mister, mettendo in regia Leiva. Lo spagnolo è stato bravissimo a calarsi nella parte alternando gioco corto e gioco lungo.

Tutto questo è merito mister Inzaghi edelle sue idee. Per l’attuale allenatore biancoceleste, questa è la quarta stagione in biancoceleste. Ormai è dalla primavera del 2017 che insiste con il 3-5-2 e a due anni di distanza è riuscito a dare una versione più offensiva di questo modulo. Come scritto dal titolo del Corriere il gioco di Inzaghi è verticale. Questo vuol dire pochi passaggi orizzontali, e subito attacco alla porta dopo la riconquista della palla. La Lazio per palloni intercettati è la seconda squadra in Italia con ben 130 recuperi, meglio ha fatto solo il Torino. La chiave del gioco dunque è quella di rendere la fase difensiva come un’aggressione che permette di ribaktare l’azione e di arrivare davanti la porta con due\tre tocchi. Ad inizio campionato la squadra ancora non aveva trovato l’equilibrio adatto a questo stile di gioco, molto dispendioso a livello di energie, tenendo la linea difensiva alta e quindi perdendo le distanze in partite come il derby, o con la sconfitta di Ferrara e in Europa contro il Cluj.

Ora è stato trovato un’equilibrio che permette di ottenere i risultati sperati: meno pressing alto e atteggiamento attendista per proteggere la difesa e creare spazio davanti. Da qui sono arrivati numerose vittorie roboanti come l’ultima contro il Lecce. È stato anche abbassato il baricentro della squadra (51,4 metri contro 50,3 dopo 12 partite), è questo ha fatto trarre benefici alla squadra. Inoltre la squadra quando è schierata in campo è compatta e corta e sfrutta meglio l’ampiezza per poter usare al meglio le caratteristiche di Lazzari in modo da ribaltare l’azione. I segni di questo calcio offensivo si notano e nell’ultima partita i dati sono eclatanti: solamente Patric e Luiz Felipe hanno trascorso la maggior parte dei 90 minuti nella proprio metà campo, mentre gli altri l’hanno passata in quella dei giocatori del Lecce.

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