Lazio prima per tiri effettuati: l’Atalanta seconda a 73. Inzaghi deve continuare a proporre calcio, solo così si arriverà al traguardo
Il tifoso della Lazio è scosso dopo la sconfitta di San Siro. Non tanto per l’1-0 rimediato per mano dell’Inter, capolista a punteggio pieno, quanto per la settimana appena trascorsa segnata dal doppio 1-2 contro Spal e Cluj. No, non sono ancora andati giù i ko consecutivi. Ed è anche normale, sarebbe strano il contrario, perché la Lazio avrebbe dovuto vincerle entrambe. Sul banco degli imputati sono finiti tutti: da Inzaghi per le sue scelte a Strakosha per alcuni errori, passando per Correa, Milinkovic, Jony e anche Immobile. Sono finiti tutti nell’occhio del ciclone della critica biancoceleste, che come sempre accade tende a esagerare. “Prima eravamo fenomeni, poi dei polli“. Aveva chiesto equilibrio Simone Inzaghi, ben consapevole che nella Città Eterna non si avrà mai. L’analisi da fare alla luce delle ultime prestazione è ampia e profonda, ci sarebbero da mettere a fuoco vari aspetti, ma c’è un dato oggettivo e palpabile che riguarda la mole di occasioni create a partita.
I numeri della Lazio
Contro l’Inter ha calciato 10 volte, di cui 4 dentro lo specchio di Handanovic (una, andata fuori, quella clamorosa di Correa con il pallonetto). Il dato di expected gol ( conclusioni fatte da una squadra, alle quali viene poi assegnata una probabilità di fare gol) è stato di 1.41 contro l’1.33 dei i nerazzurri. Andando a ritroso, lo scenario non cambia. A Cluj la Lazio ha tirato 13 volte (contro le 8 dei rumeni) e 5 in porta, mentre a Ferrara (sconfitta per 2-1) ha battuto verso la porta con più precisione rispetto agli avversari. Schiacciante anche il report sul derby contro la Roma: 23 cross a 10 per i biancocelesti, che hanno calciato il doppio delle volte dei rivali cittadini (22 a 13), con 7 tiri nello specchio a 3. In totale, con 75, è prima nella speciale classifica dei tentativi (seconda l’Atalanta a 73), ma nona per centri all’attivo.
La strada giusta
Non si vuole dire che va tutto bene, perché ci sono i limiti e sono anche evidenti. Bisogna risolvere i problemi al più presto se si vuole centrare la Champions, da anni l’obiettivo sognato a Formello. Ma al tempo stesso non bisogna pensare che sia tutto negativo e tragico: un conto sarebbe stato se la Lazio non avesse mai creato occasioni, un altro invece se ogni partita ne costruisce almeno 3-4 nitide. L’eccesso di pessimismo non aiuta l’ambiente, che invece deve essere consapevole di aver intrapreso da tempo la strada giusta. Tornare indietro, dopo tre anni e mezzo, non sarebbe una buona idea. L’idea di provare sempre a imporre il proprio calcio, indipendentemente dall’avversario, alla lunga porterà i suoi benefici. Purché, chiaramente, il gruppo biancoceleste lavori giorno dopo giorno per migliorare i propri difetti, come la precisione e la freddezza sotto porta. Per dar vita a una combo per far tornare l’Aquila a gonfiare le reti avversarie senza soluzione di continuità.
Propositivi o non LA DOVETE BUTTA’ DENTRO PUNTO ???
D’accordo
Penso che la Lazio è sempre la Lazio !!!
Infatti ho visto,non cambiando..sti grandi risultati!