Lotito in un lungo discorso ha ringraziato i tifosi, ribadendo l’idea di voler lasciare la società in mano a suo figlio
“Il club è cresciuto in modo esponenziale sotto il punto di vista delle infrastrutture, per credibilità e risultati sportivi. Merito della vostra passione e del vostro affetto se ognuno di noi lavora al meglio”.
A parlare è Claudio Lotito, presidente della Lazio, autore di un discorso durante la cena di ieri organizzata dall’associazione Lotito and Friends. Ecco un altro estratto molto significativo.
“Quando sono entrato nella Lazio facevamo fatica a portare i giocatori, oggi abbiamo la fila di persone che vogliono venire da noi perché sanno di arrivare in una grande società: forte, stabile, strutturata, e soprattutto che punta a obiettivi importanti, che non ci fanno rimpiangere i fasti del passato che qualcuno ha enunciato e che poi stavano portando alla morte del club. Abbiamo voluto costruire una casa fondata sul cemento armato perché non deve essere svolto il ruolo della cicala, ma quello della formica. Passeranno gli anni, passeranno le persone, ma il club rimarrà e spero che la conduzione di questa società sia portata avanti da mio figlio. Quando dicono che Lotito è il padrone, dal punto civilistico è vero, ma dal punto di vista sostanziale io sono il gestore di sentimenti e passioni comuni, che sono quelle di tutti voi e tutti noi. Ho l’obbligo di preservarle, curarle e tramandarle e spero di avere la gioia di veder realizzato il mio lavoro e tramandato nel tempo da una rappresentanza della mia famiglia che ha i sentimenti giusti e la voglia giusta. Mio figlio è più laziale di me, vive h24 per la Lazio e mi farebbe piacere se rappresentasse la società. E poi una piccola vanità, noi siamo la prima squadra della Capitale, non ce lo dobbiamo dimenticare. Il calcio l’abbiamo portato noi, le scelte e le innovazioni le portiamo noi e spero che porteremo ancora noi i trofei a casa”.
Tra i presenti alla cena, figura anche Anna Falchi insieme al capitano della Lazio Woman Cristina Coletta: